I pazienti sottoposti a linfadenectomia e/o a radioterapia hanno un rischio più alto di sviluppare un linfedema. Probabilmente esiste una predisposizione genetica al linfedema (secondario e primario), ma la sua comparsa può essere favorita soprattutto da alcuni fattori. Ad esempio, in presenza di un’infezione cutanea, l’organismo tenta di debellarla producendo una maggiore quantità di linfa ricca di linfociti, ma se il sistema linfatico dell’area interessata non drena bene, la linfa si accumula e si può sviluppare il linfedema.

Anche l’obesità aumenta il rischio di linfedema secondario. Seguendo le avvertenze e i consigli riportati di seguito è possibile ridurre il rischio di linfedema e/o limitarne lo sviluppo.

RACCOMANDAZIONI

Cura della cute

Avere cura della cute è fondamentale sia per il trattamento che per la prevenzione del linfedema. Prestare attenzione a prevenire le lesioni cutanee, perché anche la più piccola ferita rappresenta una potenziale via d’accesso per i batteri; infatti, le infezioni fanno aumentare la produzione della linfa per la sua attività di difesa dell’organismo e se il meccanismo di drenaggio non funziona come dovrebbe, ciò può determinare la comparsa o il peggioramento del linfedema. Inoltre, in presenza di linfedema, la cute tende a essere disidratata e può dare prurito, con conseguente aumento del rischio di screpolature e lesioni da grattamento e, dunque, di infezioni. Se si sviluppa un’infezione, la parte interessata diventa rossa, calda e talvolta dolente. Potrebbe comparire anche una sensazione di malessere generale accompagnata da febbre e brividi. In tal caso contattare al più presto il medico di base che prescriverà la terapia più indicata. Se è già stato iniziato un trattamento per il linfedema, sospenderlo fino alla scomparsa dell’infiammazione.

Un’igiene quotidiana con detergenti delicati e un’attenta asciugatura della cute e delle pliche cutanee associata a una buona idratazione della cute possono recare sollievo e prevenire l’insorgenza di infezioni. Il medico curante o il farmacista sapranno certo consigliare il prodotto più indicato.

Ridurre il rischio di infezioni

  • Mantenere la cute pulita e asciutta;
  • utilizzare detergenti delicati;
  • idratare la cute applicando spesso creme o oli non profumati, massaggiando delicatamente;
  • disinfettare e, se necessario, medicare graffi e taglietti;
  • non sottoporre frequentemente l’arto interessato a misurazioni della pressione arteriosa, né a prelievi, iniezioni o flebo, come pure evitare l’agopuntura;
  • consultare il medico curante se compaiono rossori, febbre o dolore.

Proteggere la pelle

  • Indossare abiti coprenti (maniche lunghe, pantaloni, ecc.) e fare uso di creme solari ad alta protezione, evitando comunque di esporsi al sole nelle ore più calse della giornata soprattutto in estate;
  • usare guanti di protezione per il linfedema dell’arto superiore e scarpe chiuse per il linfedema dell’arto inferiore durante attività come le faccende domestiche, il giardinaggio, l’uso di sostanze irritanti (candeggina) e anche per l’accudimento degli animali domestici (attenzione a graffi e morsi); usare le presine per le pentole calde e il ditale per cucire;
  • non sottoporsi a lampade/docce/lettini UV;
  • evitare bagni/docce troppo caldi;
  • evitare saune/acque termali;
  • evitare l’esposizione prolungata a fonti di calore (forno, ferro da stiro, ecc.) e non sedersi troppo vicino a camino, termosifone, ecc.;
  • prevenire le punture di insetto facendo uso di appositi prodotti repellenti;
  • fare attenzione se si praticano sport che potrebbero provocare lesioni o traumi all’arto/area interessati.

Seguire le indicazioni igienico-comportamentali

  • Evitare abiti aderenti e gioielli stretti (anelli, bracciali, orologi), scarpe strette;
  • non indossare reggiseni con bretelle sottili e ferretti, mentre non vi è limitazione per le protesi esterne e le imbottiture nelle coppe, purché traspiranti, leggere e confortevoli;
  • usare scarpe comode con tacco medio (circa 5-6 cm per le donne, 2 cm per gli uomini);
  • tagliare le unghie con le tronchesine anziché con le forbici, e non rimuovere le cuticole, ma spingerle indietro per evitare ferite; dall’estetista accertarsi che gli strumenti utilizzati siano stati correttamente sterilizzati;
  • depilarsi/radersi preferibilmente con il rasoio elettrico, sostituendo regolarmente la testina;
  • evitare la ceretta e le creme depilatorie che possono essere irritanti (meglio testarle prima su una piccola area);
  • non sollevare e portare oggetti pesanti oltre 2 kg circa);
  • non sottoporre l’arto interessato a sforzi prolungati e intensi (se non si è allenati), a posizioni obbligate prolungate, effettuare periodicamente delle pause, portando in alto l’arto interessato ed eseguendo esercizi di allungamento muscolare e di mobilizzazione delle articolazioni;
  • consultare il medico curante se compaiono rossore, febbre o dolore.

Esercizio fisico

La terapia riabilitativa di solito rappresenta una parte importante del recupero dopo l’intervento. Esercizi leggeri di allungamento muscolare (stretching), di mobilizzazione attiva delle articolazioni e di rinforzo muscolare contribuiscono a recuperare la funzionalità del braccio o della gamba e a ridurre il rischio di linfedema dopo la linfadenectomia e/o la radioterapia sui distretti linfonodali.

Gli esercizi, prescritti dal fisiatra e spiegati, di solito, da un fisioterapista, devono essere eseguiti con sforzo moderato e con gradualità, costanza e regolarità per un lungo periodo, perché aiutano a preservare il movimento articolare e la funzione muscolare Trascorso tale periodo, si può riprendere la consueta attività fisica oppure iniziarne una nuova. Non è consigliabile praticare sport ad alto impatto sulle articolazioni o che prevedono il contatto fisico con l’avversario oppure il body building. Pertanto, nella scelta di un’attività sportiva o solo fisica è sempre bene farsi consigliare dal fisiatra o dal medico curante.

Va evitata la contrazione isometrica delle masse muscolari, ossia costringere il muscolo a rimanere contratto per più di tre secondi (classico esempio: trasportare per un lungo tragitto una busta della spesa pesante 4-5 kg).

Mantenere il giusto peso

L’obesità e il sovrappeso aumentano il rischio di sviluppare un linfedema. Per tale motivo è bene mantenere il giusto peso, chiedendo anche consiglio al medico di base o a un nutrizionista.

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