La radioterapia viene utilizzata per il trattamento dei tumori dell’apparato gastrointestinale (esofago, stomaco, fegato, pancreas, retto, canale anale), delle neoplasie ginecologiche, urologiche, dei linfomi a localizzazione addomino-pelvica, dei sarcomi e delle metastasi viscerali ed ossee.
Le modalità e le dosi variano a seconda dell’origine della malattia, della sede e dell’intento che si vuole ottenere. La radioterapia può essere utilizzata da sola, ad esempio nei tumori della prostata, ma più spesso è combinata con la chemioterapia con intento neoadiuvante o adiuvante. Nei casi di malattia avanzata, può essere utilizzata con intento palliativo e sintomatico. In casi selezionati (alcuni tumori prostatici, della cervice uterina e dell’ano) può trovare indicazione anche la brachiterapia, come trattamento esclusivo o sovradosaggio.
Gli effetti collaterali della radioterapia dell’addome e della pelvi possono essere:
- Nausea e vomito: si manifestano quando il campo di irradiazione comprende o lambisce stomaco e/o intestino tenue e di solito scompaiono alla conclusione del trattamento. All’occorrenza possono essere utilizzati farmaci antiemetici che consentono di controllare e ridurre questi effetti.
- Calo di peso: se sono presenti disfagia, nausea o vomito, si può progressivamente perdere peso per la difficoltà ad alimentarsi. Ciò comporta un indebolimento generale, maggiore suscettibilità alle infezioni, perdita di massa magra e, quindi, una ridotta tolleranza ai trattamenti. Suggerimenti nutrizionali per ovviare a questi problemi possono essere forniti dal nutrizionista, che potrà valutare se gli effetti collaterali della radioterapia incidono sullo stato di nutrizione e consigliare eventuali presidi per nutrizione artificiale.
- Diarrea: può essere un effetto frequente, soprattutto se la radioterapia è associata ad alcuni chemioterapici. È consigliabile bere molto (1,5-2 litri d’acqua al giorno) e seguire una dieta povera di grassi e di fibre, evitando frutta e verdure crude. La diarrea per lo più scompare nell’arco di qualche giorno, ma può anche persistere dopo il trattamento. In questi casi può essere d’aiuto l’assunzione di probiotici e farmaci specifici per ridurre il sintomo, prescritti dal radioterapista.
- Tenesmo rettale: irritazione dell’ultimo tratto di intestino, prevalentemente ano-retto, con evacuazioni incomplete, irregolari, incontrollate e dolorose, talvolta con abbondante muco e perfino tracce di sangue. Richiede la somministrazione di anestetici locali, antinfiammatori, pomate e/o supposte a base di steroidi.
- Cistite: provoca bruciore o fastidio alla minzione e il bisogno di urinare spesso, costringendo il paziente ad alzarsi anche di notte. È raccomandabile bere una maggiore quantità di acqua, evitando caffè, tè, alcool e succhi di frutta contenente acidi in quanto irritano la vescica e, di conseguenza, peggiorano i sintomi; se necessario, si possono somministrare farmaci per alleviare i sintomi e regolare la funzionalità minzionale. In questi casi il radioterapista richiede controlli periodici delle urine per accertare che non siano presenti sovrainfezioni.
- Riduzione della capacità riproduttiva e della potenza sessuale: la radioterapia dell’addome e della pelvi può compromettere la capacità riproduttiva, se l’irradiazione è diretta sugli organi riproduttivi. La radioterapia sulla prostata può ridurre la potenza sessuale, ma in misura minore rispetto a quanto si verifica dopo l’asportazione chirurgica della ghiandola.
Per approfondire Maggiori informazioni sui problemi nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico |