Con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche,  il patologo è arrivato a distinguere il carcinoma in quattro tipi e a mettere in guardia il chirurgo e l'oncologo sulla loro sostanziale diversità.

 

Carcinoma lobulare in situ: non rappresenta un rischio per la vita, perché la sua malignità è praticamente solo formale, nel senso che la morfologia delle singole cellule è indicativa di una loro trasformazione, equivalente a uno stato di precancerosi, vale a dire una dimostrazione dell’esistenza di un rischio per la donna di ammalarsi di carcinoma  mammario. Questo tipo di tumore è indicato anche con la sigla LIN (che si rifà al nome inglese e che sta per neoplasia intraepiteliale lobulare), che può diventare LIN1, LIN2 o LIN3 a seconda del livello di evoluzione verso la malignità. La terapia si limita alla semplice asportazione dell’area interessata dal tumore.

Carcinoma duttale in situ: anche questo tipo di tumore è considerato una precancerosi, ma è già un po’ più pericoloso del carcinoma lobulare in  situ, perché tende a riformarsi e a diventare infiltrante. Deve essere curato con molta attenzione e non sempre è possibile farlo facilmente, perché nella fase in situ non è palpabile. Si associa spesso alla presenza, nel suo contesto, di  microcalcificazioni, che lo rendono visibile alla mammografia. La terapia è chirurgica e può essere completata dalla radioterapia locale.

Carcinoma lobulare infiltrante: è un carcinoma della mammella in senso pieno. Tende a essere multicentrico e multifocale. . È più raro del carcinoma duttale. Al fine di consentire una diagnosi precisa e programmare con accuratezza il giusto  tipo di intervento chirurgico è spesso necessaria, oltre alla mammografia, anche la risonanza magnetica. La terapia è chirurgica e si avvale anche della valutazione chirurgica dei linfonodi ascellari.

Carcinoma duttale infiltrante: è il tipo di carcinoma mammario più comune. Si tratta generalmente di un unico nodulo che cresce in un punto preciso della ghiandola mammaria. La terapia è chirurgica e si avvale anche della valutazione chirurgica dei linfonodi ascellari.

 

Le informazioni riportate in questo capitolo sono tratte da: A. Costa, Donne e tumore al seno, O.N.D.A. Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (www.ondaosservatorio.it).

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