Fino a pochi anni fa, la chemioterapia era l’unica arma proponibile nella malattia avanzata. Oggi riveste un ruolo decisamente minore.

La chemioterapia consiste nella somministrazione di uno o più farmaci antitumorali (o antiblastici), che si somministrano talvolta per bocca sotto forma di compresse, ma più comunemente per endovena, ossia iniettandoli direttamente in vena. Nell’uno e nell’altro caso il farmaco entra nel sangue che lo trasporta in tutto l’organismo. Pertanto, la chemioterapia è un trattamento sistemico, vale a dire che può agire sulle cellule tumorali in tutto l’organismo.

Se il melanoma si è sviluppato solo su un arto, si può considerare la somministrazione per perfusione ipertermica antitumorale in circolazione extracorporea. Questa tecnica consiste nell’isolare temporaneamente il flusso sanguigno all’arto interessato tramite l’applicazione di un circuito extracorporeo di sangue riscaldato e nella somministrazione nell’arto in questione di alte dosi di farmaco direttamente nel sangue che circola mediante una pompa esterna.

La chemioterapia si attua in cicli di trattamento, della durata da alcune ore a pochi giorni, ai quali segue un periodo di riposo di alcune settimane per consentire all’organismo di riprendersi dagli eventuali effetti collaterali. Il numero di cicli dipende dal tipo di malattia e dalla sua risposta ai farmaci. Solitamente la chemioterapia si esegue in regime ambulatoriale o in day hospital, ma, a seconda dei farmaci somministrati e delle condizioni generali del malato, potrebbe essere necessaria una breve degenza in ospedale.

I chemioterapici più utilizzati nel trattamento del melanoma sono la dacarbazina, la temozolamide, la fotemustina.

Effetti collaterali

Le reazioni alla chemioterapia variano da soggetto a soggetto, e sebbene talvolta spiacevoli, di solito sono facilmente controllate con appositi farmaci. L’importante è non pretendere di fare tutto ciò che si svolgeva prima senza sforzo e prendersi il tempo necessario per far riposare il fisico. Tuttavia, le modalità di somministrazione e i numerosi trattamenti per prevenire gli effetti collaterali hanno reso la chemioterapia molto più tollerabile rispetto al passato.

I chemioterapici usati per il trattamento del melanoma possono causare affanno, problemi renali, caduta dei capelli, formicolio o intorpidimento delle dita di mani e piedi e anche del volto, oppure a volte perdita dell’udito. La maggior parte degli effetti collaterali della chemioterapia scompare una volta concluso il trattamento, anche se alcuni, per esempio formicolio, intorpidimento e caduta dei capelli, possono persistere anche dopo la conclusione della chemioterapia. 

 

Per approfondire:

Maggiorni informazioni sulla chemioterapia sono disponibili su La chemioterapia.

 

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