Concluse le terapie, il paziente deve sottoporsi a controlli periodici che comprenderanno visite mediche, analisi del sangue e alcuni esami strumentali (TC/RMN/PET, v. pag. …). È questo ciò che i medici definiscono convenzionalmente follow-up. All’inizio i controlli hanno una frequenza più ravvicinata (tre-sei mesi) per poi diradarsi nel tempo (una volta all’anno). Inoltre, se si accusano effetti collaterali dopo il trattamento, nei primi mesi sarebbe consigliabile coinvolgere il medico di famiglia in collaborazione con lo specialista.

Se nei periodi di intervallo tra un controllo e l’altro il paziente avesse dei problemi o avvertisse nuovi sintomi, deve contattare sia il suo medico di famiglia che il centro in cui è stato preso in cura al più presto possibile. Almeno all’inizio, molti pazienti riferiscono di sentirsi molto agitati nei periodi che precedono i controlli. Ciò è assolutamente naturale. In tale situazione potrebbe essere utile avere aiuto dai familiari, dagli amici oppure da una delle organizzazioni che si occupano di malati oncologici: in linea di massima lo specialista psico-oncologo è comunque la persona più indicata per gestire queste problematiche.

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