Linfomi non Hodgkin indolenti

Nei casi di linfomi non Hodgkin indolenti (vedi La classificazione dei linfomi non Hodgkin), se non sono presenti sintomi, non è richiesto un trattamento, ed è sufficiente sottoporsi a controlli periodici; in caso contrario, il trattamento più indicato è la chemioterapia. La somministrazione è generalmente per endovena, ma soprattutto nei pazienti anziani è possibile utilizzare chemioterapici in compresse da prendere a casa.

I farmaci e gli schemi di trattamento sono vari, ma tutti prevedono l’associazione tra un regime chemioterapico a base di uno o più farmaci e un anticorpo monoclonale (rituximab o obinutuzumab, vedi Terapia con anticorpi monoclonali per i linfomi non Hodgkin). I regimi chemioterapici più utilizzati sono il CVP (ciclofosfamide, vincristina e prednisolone), il CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisolone) e la bendamustina. In alcuni casi trovano impiego anche anticorpi monoclonali marcati radioattivamente (vedi Terapia con anticorpi monoclonali per i linfomi non Hodgkin) che distruggono in modo mirato le cellule linfomatose.

Se il linfoma interessa un solo distretto linfonodale, in taluni casi potrebbe essere indicata una radioterapia con irradiazione solo sull’area interessata.

Nei linfomi follicolari, dopo una chemio-immunoterapia di induzione segue un periodo di mantenimento utilizzando solo l’anticorpo monoclonale con una somministrazione ogni 2 mesi per la durata di 2 anni.

Al trattamento segue spesso un periodo di remissione. In caso di recidiva, sono possibili varie opzioni terapeutiche (una nuova chemioterapia con o senza un anticorpo monoclonale, la radioterapia o la sola somministrazione di un anticorpo monoclonale, o nuovi famaci biologici in genere efficaci e ben tollerati), che possono portare ancora alla remissione.

I linfomi non Hodgkin indolenti possono essere tenuti sotto controllo per molto tempo. A distanza di diversi anni, possono evolvere verso forme più aggressive ad alto grado di malignità. In tal caso, il trattamento è lo stesso previsto per i linfomi aggressivi (v. sotto).

Linfomi non Hodgkin aggressivi

Nella maggior parte di questi casi  (vedi La classificazione dei linfomi non Hodgkin) la terapia consiste in una combinazione di chemioterapici, corticosteroidi e anticorpi monoclonali. La chemioterapia, la cui scelta dipende dal tipo di linfoma, è spesso molto efficace e riduce le dimensioni del tumore in poco tempo. Si somministra per infusione in vena. In genere, il ciclo di trattamento si protrae per diversi mesi, ma talvolta può essere somministrata una volta alla settimana per periodi più brevi, di solito tre-quattro mesi.

I farmaci e gli schemi di trattamento disponibili possono variare in funzione del tipo di malattia. Il regime più utilizzato è il CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina (doxorubicina idrocloruro), vincristina e prednisolone), normalmente in associazione con l'anticorpo monoclonale rituximab.

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