Abituarsi alla derivazione urinaria e prendersene cura richiede tempo. Come tutte le cose, diventerà più semplice con la pratica. Anche una volta fatto ritorno a casa, il paziente rimane comunque in contatto con gli infermieri del reparto a cui rivolgersi per qualunque esigenza. Prima delle dimissioni, l’infermiere controllerà che sia stato preparato tutto il materiale di cui il paziente avrà bisogno, ad esempio sacchetti per urostomia o cateteri. Questi dispositivi monouso sono erogati gratuitamente dalla ASL di riferimento del paziente dietro presentazione di certificato del medico specialista e prescrizione medica; il paziente potrà ricevere i dispositivi direttamente dalla ASL o tramite altri servizi territoriali (farmacie, sanitarie, ecc.).

Urostomia. Il paziente deve essere consapevole del fatto che l’intervento di cistectomia con urostomia rappresenta per sé e la sua famiglia un periodo di significativi cambiamenti. Deve accettare questa nuova condizione e deve imparare a gestire la stomia e farla diventare parte della sua routine quotidiana. La cosa fondamentale è avere pazienza per abituarsi alla nuova condizione, ma ben presto sarà possibile tornare alla normale vita di tutti i giorni.

Altrettanto importante è prendersi cura della cute che circonda lo stoma. Nei primi giorni dopo l’intervento sarà l’infermiere a prendersi cura dello stoma, preoccupandosi soprattutto di svuotare il sacchetto e cambiarlo secondo necessità. Inizialmente lo stoma può variare di dimensioni, essendo livido e gonfio, ma nell’arco di sei-otto settimane raggiungerà le dimensioni definitive. Nei primi tempi sono possibili sanguinamenti e fuoriuscita di muco, che potrebbe manifestarsi anche sotto forma di pallide strie visibili nelle urine.

Al momento opportuno, l’infermiere istruirà il paziente (e/o i suoi familiari o amici in modo che siano in grado di supportarlo) su come pulire lo stoma e cambiare il sacchetto. Sono disponibili più tipi di sacchetti; l’infermiere specializzato sarà sicuramente in grado di consigliare quello più adatto al singolo caso.

I sacchetti per urostomia sono piatti, per cui sono molto discreti e non si notano sotto i vestiti. Tuttavia, la visibilità del sacchetto sotto gli abiti dipende dalle dimensioni e dalla localizzazione dello stoma. Molti pazienti portatori di urostomia riescono a indossare abiti aderenti senza che nessuno si accorga di nulla. La consapevolezza della stomia può far sentire il paziente in imbarazzo, ma nella realtà chi gli sta intorno non si accorgerà di nulla, a meno che non sia il paziente stesso a informarlo.

Ricostruzione della vescica. All’atto delle dimissioni dopo l’intervento, il paziente avrà ancora il catetere per drenare l’urina dalla neovescica. Il catetere sarà rimosso dopo qualche settimana, dopo una cistografia di controllo.

Nel frattempo, il tessuto intestinale utilizzato per ricostruire la vescica continua a produrre muco, che, essendo così denso, potrebbe ostruire il catetere, che per questo motivo, deve essere lavato una o più volte al giorno con l’ausilio di un apposito liquido e di una siringa, seguendo le istruzioni ricevute dall’urologo e dall’infermiere Una volta rimosso il catetere il paziente deve imparare a svuotare la neovescica secondo le istruzioni fornite dall’urologo.

Inizialmente, sarà necessario svuotare la neovescica ogni 2-3 ore. Lo stimolo alla minzione potrebbe essere cambiato e potrebbe essere utile impostare una sveglia per ricordarsi di svuotare la neovescica, soprattutto durante la notte. Col tempo, la neovescica tende a dilatarsi e, di conseguenza, è in grado di trattenere una maggiore quantità di urina. Tuttavia, è sempre consigliabile svuotare la neovescica almeno ogni 3-4 ore per evitare che si dilati eccessivamente. Ciò espone il paziente al rischio di non riuscire a svuotarla completamente in modo spontaneo, richiedendo quindi il ricorso all’autocateterismo. Il paziente potrebbe notare una perdita di urina, soprattutto di notte, ma la situazione è destinata a migliorare nel tempo. Un buon consiglio può essere quello di eseguire con costanza esercizi per il rafforzamento del pavimento pelvico, in modo da ridurre la perdita involontaria di urine. Ottimi risultati per migliorare la continenza urinaria si possono ottenere con l’aiuto di un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del piano perineale.

Molto importante è l’igiene della neovescica, perché il muco prodotto dall’intestino utilizzato per la ricostruzione potrebbe causare un’infezione. Per il lavaggio si usa un catetere che viene introdotto nella neovescica attraverso l’uretra.

È raccomandabile bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno.

Derivazione urinaria continente. All’atto delle dimissioni, il paziente lascia l’ospedale con un catetere che fuoriesce dallo stoma cutaneo della Il catetere viene rimosso di solito dopo 4-6 settimane. In tale occasione, il paziente riceverà le istruzioni su come svuotare e lavare la neovescica. Per svuotare la neovescica può utilizzare un catetere che introduce attraverso lo stoma. Inizialmente, quest’operazione dovrà essere ripetuta ogni due ore circa fino a quando la neovescica non aumenterà di volume; col tempo, si potrà allungare quest’intervallo su consiglio dell’urologo di riferimento. Potrebbe essere utile puntare la sveglia per ricordarselo.

La neovescica deve anche essere lavata, perché il tessuto intestinale con cui è stata realizzata continua a produrre muco, che potrebbe evidenziarsi nelle urine sotto forma di filamenti. Se ristagna, il muco può causare infezione. Per questo la neovescica deve essere lavata più volte al giorno introducendo della soluzione fisiologica attraverso il catetere che si usa per svuotare l’urina.

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