La strategia terapeutica dipende dal tipo, dalla posizione, dalle dimensioni e dall’estensione della lesione (se o dove si è diffuso il tumore), come anche dall’età, dalle condizioni generali del paziente e dall’eventuale presenza di altre malattie.

Tutti i pazienti affetti da tumori neuroendocrini devono essere valutati da un’équipe multidisciplinare di specialisti di questa malattia al fine di assicurare che ricevano le terapie più appropriate per il singolo caso.

In alcuni e limitati tipi di tumore neuroendocrino diagnosticato in una fase iniziale e spesso nel corso di accertamenti richiesti per altro motivo, la chirurgia può anche rappresentare un’opzione di cura definitiva. Se, invece, la chirurgia non è in grado di rimuovere completamente il tumore neuroendocrino, lo scopo del trattamento sarà alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita. Di fatti, allo stato attuale delle conoscenze e per diverse ragioni, almeno la metà dei pazienti presenta una malattia in fase avanzata, con metastasi a distanza, fin dal momento della diagnosi e, pertanto, un trattamento risolutivo potrebbe non essere più possibile. Questo però non significa che la malattia non sia curabile o che, peggio, debba essere considerata terminale. Sono, infatti, disponibili varie terapie efficaci e molti pazienti convivono con la malattia a lungo, grazie al sostegno degli specialisti sanitari, dei familiari e della rete di supporto. L’obiettivo principale del trattamento deve pertanto essere quello di aiutare i pazienti a convivere al meglio con la malattia.

Pianificazione del trattamento

Nella maggior parte degli ospedali, un’équipe composta da vari specialisti, tra cui un chirurgo, un medico nucleare, un oncologo, un endocrinologo, un radioterapista, un radiologo, un anatomo-patologo, un gastroenterologo, un nutrizionista, un dietista, si prende cura di elaborare il piano di trattamento tenendo conto di vari fattori quali i risultati degli esami diagnostici; lo stadio della malattia; il tipo specifico del tumore neuroendocrino; la sede e le dimensioni; l’eventuale presenza di sintomi; l’età e le condizioni generali del paziente (incluse eventuali altre malattie). Lo specialista spiegherà nel dettaglio che cosa prevede il trattamento e le ragioni per cui ritiene che il piano terapeutico proposto sia il più indicato per il singolo caso.

Il consenso informato

Prima di procedere a qualunque trattamento il medico ha il dovere di spiegare al paziente dettagliatamente lo scopo, le modalità e le conseguenze che questo potrebbe avere; quindi, gli chiederà di firmare un apposito modulo di consenso, con il quale autorizza il personale sanitario ad attuare tutte le procedure necessarie. Nessun trattamento può essere attuato senza il consenso del paziente, e prima di firmare il modulo deve avere ricevuto tutte le informazioni necessarie su:

  • tipo e durata del trattamento consigliato;
  • vantaggi e svantaggi;
  • eventuali alternative terapeutiche disponibili;
  • rischi o effetti collaterali significativi.

Se le informazioni ricevute non sono chiare, non esitare a chiedere che siano ripetute. Alcuni trattamenti oncologici sono complessi, per cui i medici sono abituati a spiegare le modalità di trattamento più volte finché i pazienti hanno compreso perfettamente in che cosa consistono e che cosa comportano.

Il paziente ha il diritto di chiedere chiarimenti perché è importante che abbia la consapevolezza di come il trattamento sarà effettuato e di quali conseguenze avrà. Se ritiene di non essere in grado di decidere subito, può sempre chiedere che gli sia lasciato altro tempo per riflettere.

Il paziente può anche decidere di rifiutare il trattamento. In questo caso il medico gli spiegherà quali conseguenze potrebbe avere tale decisione. L’importante è informare il medico o l’infermiere che lo hanno in carico, che ne prenderanno nota nella documentazione clinica. Il paziente non è tenuto a fornire alcuna spiegazione per la decisione di rifiutare il trattamento, ma è utile condividere con i medici le proprie preoccupazioni in modo che possano offrire i consigli più opportuni.

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