L'espressione delle emozioni da parte dei bambini tende ad essere in linea con quanto vedono fare agli adulti. Rispetto alla malattia, quindi, il loro comportamento si baserà sul vostro: se non avete mai parlato delle emozioni che provate, probabilmente neanche loro lo faranno. In questo caso, considerando che queste emozioni possono diventare intense, ciò potrebbe spaventarli, ostacolando il necessario processo di accettazione ed elaborazione. È naturale essere rattristati per quanto è successo: non abbiate paura di manifestare i vostri sentimenti. Se riuscite ad esternare la tristezza, vi accorgerete che la tensione si allenta.

I bambini possono provare anche altri stati d'animo: alcuni soffrono per le limitazioni personali indotte dalla situazione, salvo poi sentirsi in colpa per non essersi preoccupati per il genitore, mentre altri cercano di rimediare ai sensi di colpa diventando buonissimi e imponendosi degli standard assolutamente non commisurati all'età; alcuni si attaccano morbosamente al genitore per paura che a quest'ultimo possa accadere qualcosa in loro assenza, mentre altri si allontanano nel tentativo inconscio di diventare più autonomi nel caso succedesse qualcosa al genitore; alcuni si risentono e si arrabbiano per il fatto che devono aiutare il genitore mentre prima accadeva il contrario; altri, invece, ridono senza motivo e si comportano male per celare i loro veri sentimenti o il fatto che non capiscono (specie in situazioni non chiare); alcuni fingono di stare male per attirare l'attenzione oppure perché non vogliono separarsi dal genitore, mentre altri ancora hanno paura che anch'essi possano ammalarsi di tumore. 

Tutte queste sono reazioni possibili  e, nella maggior parte dei casi, transitorie.

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