Il paziente con cancro del pancreas manifesta piuttosto frequentemente dei segni e dei sintomi di interesse nutrizionale.

Questi sono rappresentati, essenzialmente, dalla perdita di appetito, anche, ma non esclusivamente, secondaria ai trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici, con conseguente riduzione degli apporti alimentari da cui deriva una perdita di peso involontaria, spesso anche notevole.

La perdita di peso, tuttavia, non è sostenuta solo dalla riduzione dell’alimentazione, ma anche dall’interferenza che il tumore, anche se di piccole dimensioni, esercita sul metabolismo del paziente. A questo si aggiunge, in alcuni casi, anche il malassorbimento intestinale dovuto all’insufficienza pancreatica, benché questo problema si manifesti più comunemente dopo l’eventuale intervento di pancreasectomia. Tutto questo spiega perché nei malati di tumore del pancreas, sia prima che dopo l’intervento, sia piuttosto frequente e importante lo scadimento dello stato di nutrizione fino a quadri che possono configurare quello della cachessia. La perdita di peso è associata a una peggiore prognosi, a una minore tolleranza ai trattamenti e a una minore sopravvivenza. Purtroppo, quest’importante segno/sintomo viene spesso ignorato sia dal malato, sia dal medico che lo considera, spesso erroneamente, un'inevitabile conseguenza della malattia. 

Al contrario, la perdita di peso associata al tumore del pancreas va sempre contrastata efficacemente, poiché il mantenimento del peso e della muscolatura corporea consente al malato di essere trattato più efficacemente, di mantenere più a lungo una buona autonomia funzionale e una buona qualità di vita. Per questo è di fondamentale importanza che il malato sia inserito da subito, cioè dal momento della diagnosi, in un percorso di monitoraggio metabolico-nutrizionale, il cosiddetto percorso parallelo, al fine di prevenire e correggere il prevedibile deterioramento dello stato di nutrizione legato alla malattia e alle sue terapie.

Per approfondire

Maggiori informazioni sui problemi nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico e su Neoplasia e perdita di peso - Che cosa fare?  

È quindi indispensabile che il malato di cancro del pancreas venga seguito da un’équipe multidisciplinare della quale facciano parte un medico nutrizionista e un dietista. In ogni momento del percorso terapeutico, il malato deve poter avere la garanzia che i suoi fabbisogni metabolici e nutrizionali siano soddisfatti. Se quest’obiettivo non può essere raggiunto con la sola alimentazione, lo specialista potrà prescrivere supplementi nutrizionali orali (alcuni dei quali arricchiti con nutrienti speciali in grado di attenuare la perdita di peso e di muscolo) e/o la nutrizione artificiale al fine di garantire la certa copertura dei fabbisogni. Nei casi in cui il paziente è sottoposto a pancreasectomia, la riduzione della massa pancreatica comporta spesso il quadro di insufficienza pancreatica endocrina ed esocrina, con conseguente riduzione della produzione di insulina e di enzimi pancreatici. Questo comporta, da un lato, la possibile insorgenza di intolleranza glicemica o diabete, dall’altro di una sindrome da malassorbimento per l’alterata funzione di digestione e assorbimento degli alimenti. Entrambe queste condizioni sottolineano come, per il malato di cancro del pancreas, debba essere sempre previsto il monitoraggio e il trattamento metabolico nutrizionale, come parte integrante del percorso di cura, in ogni fase della malattia.

Poiché è possibile – e piuttosto frequente - che nei pazienti con tumore del pancreas si manifesti avversità o intolleranza per alcuni alimenti, a causa dell’anoressia, del possibile malassorbimento successivo all’intervento chirurgico e degli effetti collaterali della chemioterapia, è importante riferirsi al medico nutrizionista clinico che, con l’ausilio del dietista, potrà fornire i migliori suggerimenti per mantenere un’alimentazione che sia gradita al paziente e adeguata a coprire le esigenze nutrizionali.

Vale infine la pena di ricordare che non esistono diete anti-cancro e che ad oggi non esistono evidenze scientifiche che indichino che particolari tipi di alimentazione possano impedire la crescita del tumore.

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