È stato sottolineato più volte come le reazioni alla malattia ed ai trattamenti siano personali, ma ci sono una serie di indicazioni che potrebbero essere di aiuto per facilitare la ripresa dell'attività sessuale.

  • Richiedere al medico curante informazioni relative agli effetti della malattia e dei trattamenti sul funzionamento sessuale e indicazioni su come poterli gestire per tornare ad una vita sessuale soddisfacente.
  • Discutere con il medico curante la possibilità di modificare i farmaci utilizzati per la cura del tumoreo per curare altri problemi di salute (ipertensione, diabete, ansia, depressione) che hanno un ruolo nelle alterazioni del comportamento sessuale.
  • Affrontare con il medico curante tutte le paure relative alla possibilità di avere un'attività sessuale sicura con il proprio partner durante e dopo il trattamento della malattia.
  • Parlare più apertamente con il partner degli aspetti connessi con la sessualità e delle difficoltà riscontrate e sperimentare nuovi comportamenti e sensazioni. Alcune coppie trovano utile leggere insieme materiale informativo sulla sessualità e sui tumori e servirsi delle informazioni acquisite come punto di partenza per un confronto.
  • Riprendere gradualmente la sessualità rispettando i tempi ed i desideri di ciascuno.
  • Prolungare i preliminari. Per le donne può essere un vantaggio avere una gamma più ampia di zone da cui trarre il piacere sessuale. Questo consente loro di adattarsi più facilmente, qualora gli schemi sessuali a loro familiari dovessero essere mutati.
  • È importante per il paziente assumere un ruolo attivo nella relazione di coppia, senza limitarsi a ricevere.
  • Condividere le fantasie erotiche con il partner.
  • Giocare, trasformando le fantasie in realtà.
  • Chiedere al partner di essere stimolati nel modo che dà più piacere.
  • Se l'uomo non può ottenere l'erezione e la donna una penetrazione libera da dolore, è importante ricercare modi alternativi per raggiungere l'orgasmo.
  • Cercare di considerare l'attività sessuale come un momento per provare piacere e non per dimostrare qualcosa all'altro.
  • Impegnarsi nell'attività sessuale in momenti del giorno in cui non ci si sente particolarmente stanchi, demotivati, angosciati, carichi di impegni.

 

Che cosa  fare in caso di scarsa lubrificazione/dolore alla penetrazione (per la donna)

Nemmeno in questo caso esiste una soluzione valida per tutti, ma di seguito si riportano alcuni consigli che si rivelano efficaci per diverse donne.

  • Guidare il partner ad eccitare nel modo migliore possibile.
  • Usare un lubrificante (in vendita in farmacia).
  • Potenziare l'eccitamento attraverso l'uso di un vibratore o di altri dispositivi appositi.
  • Creare fantasie erogene per accrescere l’eccitamento.
  • Mantenersi toniche facendo esercizi per allungare il canale vaginale. 
  • Stimolare inizialmente con le dita per passare successivamente al dilatatore vaginale.
  • L'uso regolare del dilatatore e l'auto-stimolazione mantengono la vagina elastica e stimolano la produzione del liquido lubrificante naturale. Naturalmente, se lo si desidera, sarà possibile coinvolgere anche il partner.

Questi consigli sono utili per tutte le donne che presentano menopausa precoce in conseguenza dei trattamenti antitumorali e che desiderano prevenire o migliorare la secchezza vaginale e la manifestazione di contrazioni e dolore durante la penetrazione.



Infertilità

Nonostante l’adozione di nuove tecniche diagnostico-terapeutiche, la cura di molti tumori può compromettere la capacità riproduttiva. La percezione che i pazienti hanno di tali problematiche varia in funzione dell’età e del sesso, ma soprattutto del significato che la fertilità ha nella storia personale e sociale del paziente.

Nei malati di cancro la funzione sessuale e riproduttiva è danneggiata in maniera diretta quando il tumore colpisce gli organi riproduttivi oppure indiretta come conseguenza dei trattamenti chirurgici, chemioterapici e/o radioterapici.

Per ridurre l’elevato impatto emotivo che la perdita della capacità riproduttiva può avere sull’individuo, sono attualmente disponibilistrategie di prevenzione dell’infertilità conseguente ai trattamenti antitumorali.

Nell’uomo, il deposito con successivo congelamento del liquido seminale in apposite banche prima della chemioterapia o della radioterapia (per il trattamento di tumori dell’apparato gastrointestinale o genito-urinario) rappresenta la tecnica più diffusa. A seguito degli sviluppi delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, non è più necessario procedere a ripetuti depositi. Sono ancora sperimentali le tecniche di prelievo e congelamento del tessuto testicolare.

Nella donna, la raccolta e il congelamento degli ovociti sono possibili in tutte le neoplasie (compreso il tumore della mammella ormono-sensibili) prima dell’inizio delle terapie antitumorali. Il prelievo degli ovociti è preceduto da due settimane di stimolazione ovarica con somministrazione di specifici ormoni femminili e si esegue sotto controllo con ecografia transvaginale. Le procedure di raccolta e congelamento degli ovociti sono accessibili anche se non si ha un partner e sono inserite nei percorsi dignostico-terapeutico-assistenziali della maggioranza degli ospedali italiani, senza costi aggiuntivi.

L’altra modalità disponibile per preservare la fertilità consiste nella raccolta e il congelamento del tessuto ovarico, soprattutto quando il tempo a disposizione prima dell’inizio dei trattamenti antitumorali è limitato. Tuttavia, tale tecnica rimane ancora sperimentale ed è disponibile solo in alcuni centri selezionati (v. elenchi ISS).

È importante affrontare il discorso della maternità/paternità dopo il cancro con l’équipe di cura, così da poter discutere le possibili conseguenze sul feto dei trattamenti antitumorali, la possibile trasmissione di geni predisponenti allo sviluppo della malattia oncologica alla prole, la paura di morire prematuramente, lasciando il bambino e il partner da soli.

 

Per approfondire:

Maggiorni informazioni sulla fertilità sono disponibili su Padre dopo il cancro e Madre dopo il cancro

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