La maggior parte di noi non sa cosa dire; tuttavia, la cosa più importante non è ciò che diciamo, ma come ascoltiamo.

Giovanna siede nell'atrio di una clinica oncologica. Guarda fisso davanti a sé, immobile. Suo padre è ricoverato per un carcinoma renale. Quando lo va a trovare, Giovanna si blocca nell'atrio come paralizzata. Vuole bene a suo padre e vorrebbe stargli vicino. Ma ogni volta ha paura di incontrarlo perché non sa cosa dire.

Marco non si è più fatto vivo con il suo amico più caro da quando questi si è ammalato. Marco sa che l'amico sta lottando con forza contro un cancro al colon, ma ogni giorno che passa sente svanire la possibilità di riannodare il rapporto. Perché non trova le parole per spiegare all'amico l'affetto e l'apprensione che prova.

Gino e Michela accompagnano a turno la madre alle sedute di chemioterapia. Sono premurosi e solleciti, ma non sanno far fronte alla depressione che si sta impossessando della madre. Si chiedono in che cosa sbagliano e perché non riescono a consolarla e incoraggiarla.

Questi brevi racconti illustrano come ci si può sentire quando qualcuno cui vogliamo bene - un caro amico o un parente - si ammala di cancro. Se vi riconoscete in queste situazioni, la prima cosa da sapere è che non siete soli. Tutti ci sentiamo confusi, forse anche paralizzati, quando un amico riceve una brutta notizia, anche se poi le cose vanno meglio di quanto si sia temuto all'inizio. Tutti abbiamo la sensazione di non sapere che cosa dire e fare. E, ancor peggio, pensiamo che ci siano delle cose che dovremmo dire o che dovremmo fare, le quali - automaticamente - potrebbero rendere tutto più semplice per la persona malata. Basterebbe solo conoscere la formula magica! Non è così. Formule magiche non ce ne sono, ma esiste questo libretto, scritto per aiutarvi a superare le possibili difficoltà, in modo che possiate fornire sostegno al vostro amico o parente malato.
Prendetelo come un libretto di ‘istruzioni d'amore'. Le persone malate hanno bisogno di un amore che al tempo stesso non le soffochi e non le faccia sentire dipendenti. Hanno bisogno soprattutto di comprensione e di stimoli per mantenere intatta la propria dignità, ma anche di incoraggiamento per affrontare anche la fase più avanzata della malattia con spirito sereno.

Abbiamo detto che non esistono formule magiche, frasi o approcci che rappresentano ‘la cosa giusta' da dire o fare in tutte le circostanze e in tutte le situazioni. Non esiste la ‘giusta' ricetta di parole e atteggiamenti che si rivela sempre utile e che tutti gli altri conoscono tranne voi. Se veramente volete essere di sostegno, sappiate che il desiderio di aiutare è l'ingrediente indispensabile per trovare la ricetta personale e che non esiste una sceneggiatura perfetta valida per tutti.

Dovete sapere, inoltre, che la maggior parte di noi, al pari dei protagonisti dei brevi racconti, non sa cosa dire. Ma ciò che conta non è ciò che diciamo bensì come ascoltiamo. Una volta che avrete imparato le poche, semplici regole del ‘buon ascoltare' sarete già di grande aiuto e sostegno per l'amico o il parente malato, e tutto migliorerà di conseguenza. Il segreto sta nel cominciare. Cominciare significa imparare a essere un buon ascoltatore e rendersi conto che l'ascolto (e la parola) sono determinanti.

Prima di sapere come si può diventare dei buoni ascoltatori e offrire sostegno, dobbiamo renderci conto di una verità inconfutabile: a differenza di tutte le parole che usiamo per designare altre malattie, la parola ‘cancro' crea problemi particolari. Non c'è dubbio che, nella società di oggi, la diagnosi di questa malattia susciti un senso di spavento e presentimento, sia per il malato sia per i familiari, e spesso anche per i medici e gli infermieri che assistono il paziente.Non dobbiamo dimenticare, però, che secondo le statistiche un gran numero di malati di cancro guarisce completamente, anzi quel numero è in crescita, lenta ma costante. Ciò malgrado, per molte ragioni e nonostante le statistiche favorevoli, la parola ‘cancro' continua ad avere un effetto più paralizzante di quello suscitato dalla maggior parte dei nomi che designano altre malattie.

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