Farmaci autorizzati: Gefitinib Accord®, Gefitinib Eg®, Gefitinib Medac®, Gefitinib Mylan®, Gefitinib Sandoz®, Gefitinib Teva®, Gefitinib Zentiva®, Iressa®


Introduzione

Che cos'è il gefitinib

Qual è il principio di azione

Che aspetto ha

Come si somministra

Potenziali effetti collaterali

Ulteriori informazioni


 

Introduzione

I Profili Farmacologici sono schede che danno informazioni sintetiche sui farmaci antitumorali, sul modo in cui essi si somministrano e sugli effetti collaterali cui possono dare adito. È consigliabile leggere questa scheda insieme al libretto La chemioterapia (La Collana del Girasole) - che fornisce informazioni più dettagliate e anche alcuni consigli sul modo in cui affrontare il trattamento – e al libretto Il cancro del polmone, inserendo così il farmaco nel contesto della patologia per la quale è più frequentemente usato.

Lo scopo di queste informazioni è di prepararvi al colloquio con l’oncologo in modo da rivolgergli tutte le domande cui desiderate avere una risposta relativamente al trattamento e agli effetti collaterali: l’oncologo è, infatti, l’unico che possa aiutarvi e darvi i consigli giusti per il vostro caso. Egli vi terrà sotto rigorosa sorveglianza per l’intera durata del trattamento in modo che possa controllarne gli effetti.

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Che cos'è il gefitinib

Il gefitinib è una sostanza che appartiene a una nuova classe di farmaci antitumorali mirati, i cosiddetti inibitori della crescita tumorale. Questa classe di molecole agisce contro i tumori in modo più selettivo rispetto alla chemioterapia tradizionale, in quanto riconosce alcune proteine che si trovano sulla parete delle cellule tumorali o all’interno della cellula, ovvero blocca i meccanismi con i quali le cellule si riproducono; siccome queste proteine si trovano solo in piccola parte anche sulle cellule sane, ne risulta che l’azione sia mirata verso le cellule tumorali. Gli inibitori della crescita tumorale possono uccidere le cellule tumorali o solamente impedire che si sviluppino.

Il gefitinib è indicato nel trattamento di pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazione attivante l’EGFR-TK

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Qual è il principio di azione

Il gefitinib inibisce i segnali all’interno delle cellule neoplastiche, bloccando una serie di reazioni chimiche che sono alla base della crescita e riproduzione delle cellule. Si definisce anche inibitore della trasduzione del segnale.

Il fattore di crescita epidermoidale (EGF), una proteina presente nel nostro organismo, e il suo recettore (EGFR) sono stati identificati come fattori fondamentali nel processo di crescita cellulare anche nelle cellule neoplastiche.  La mutazione che attiva il recettore EGFR all’interno della cellula neoplastica è importante per promuovere la crescita tumorale. Il gefitinib si aggancia all’EGF all’interno della cellula, impedendogli in tal modo di attivarsi e di agganciarsi al recettore. Di conseguenza, la cellula non può riprodursi. Il gefitinib, dunque, è potenzialmente in grado di arrestare la crescita delle cellule.

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Qual è il principio di azione

Il gefitinib si presenta sotto forma di compresse rivestite con film (250 mg). Le compresse sono di colore marrone, biconvesse e su un lato hanno impresso il marchio ‘“IRESSA 250” su un lato e nulla sull’altro.

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Come si somministra

Il gefitinib si somministra per bocca. La dose raccomandata è di una compressa al giorno da assumersi possibilmente sempre alla stessa ora, disciolta in acqua se il paziente ha difficoltà a ingerirla intera.

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Potenziali effetti collaterali

Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nel Profilo Farmacologico colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con gefitinib.

Il Profilo Farmacologico prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete. Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nel Profilo Farmacologico, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura.

Effetti collaterali comuni

Diarrea. Se si presenta, è in forma lieve (una-due scariche al giorno); raramente è severa. Può essere controllata facilmente con i comuni farmaci antidiarroici. Se si presentasse in forma severa, potrebbe essere necessario sospendere il trattamento o ridurre le dosi della chemioterapia. In ogni caso, è necessario bere molto per reintegrare i liquidi perduti.

Modificazioni della cute. La terapia può causare un’eruzione cutanea, simile all’acne, che può dare prurito. Sono consigliati saponi neutri, ed eventualmente creme antistaminiche.

Spossatezza. Si tratta di un effetto collaterale molto comune. È importante cercare di riposare il più possibile. Potrebbe essere dovuto, almeno in parte, all’anemia. Gli oncologi definiscono questi sintomi convenzionalmente fatigue. Potreste sentirvi molto stanchi durante il ciclo di terapia. È importante riposare molto e prestare molta attenzione nella guida e nell’uso di macchinari pericolosi.

Vengono inoltre riportati i seguenti effetti collaterali comuni:

Congiuntivite, blefarite e secchezza oculare, principalmente lieve (grado CTC 1).
Malattia interstiziale polmonare (1,3 %), spesso grave (grado CTC 3-4). Sono stati riportati casi con esito fatale.
Cistite
Anoressia lieve o moderata (grado CTC 1 o 2)
Emorragia, come epistassi ed ematuria

Effetti collaterali meno frequenti

Disturbi della vista. Si possono verificare problemi lievi, come lacrimazione e congiuntiviti, o più importanti, come dolore. Se insorgono questi disturbi durante la terapia, è necessario avvisare il personale.

Aumento della pressione. Quando la pressione arteriosa aumenta, si avvertono cefalea, vertigini, confusione mentale, malessere. Se insorgono questi disturbi durante la terapia, è necessario avvisare il personale.
Mancanza di respiro. È uno stato di difficoltà transitorio, che si manifesta con un senso di fiato corto. È bene avvisare l’oncologo, perché in rari casi questo effetto collaterale si è rivelato pericoloso.

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Ulteriori informazioni

Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.
Se si dimentica di prendere la compressa giornaliera, questa deve essere assunta non appena ve ne ricordate. Se ciò avviene a meno di 12 ore dalla compressa successiva, non assumete la dose dimenticata. Non dovete assumere due compresse allo stesso tempo per recuperare la dose dimenticata.

Reazioni allergiche. Il gefitinib, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia e aumento della minzione. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa, e in questo caso richiedono un trattamento appropriato.

Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.

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Aimac è grata alla Divisione di Oncologia Medica dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria - Negrar (VR) e in particolare ai Dott. Paola Agnese Cassandrini, Gianluigi Lunardi, Marco Venturini e a Francesca Coati; all’Istituto Regina Elena di Roma e in particolare alle Dott. Antonia Marina La Malfa e Antonietta Coratti per la revisione critica del testo.

Ultima revisione: ottobre 2016
Titolo originale: Gefitinib (Iressa ®)

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