Farmaci autorizzati: Jontivi®, Lenalidomide Accord®, Lenalidomide Acino®, Lenalidomide Fresenius Kabi®, Lenalidomide Grindeks®, Lenalidomide Krka®, Lenalidomide Krka D.D.®, Lenalidomide Krka D.D. Novo Mesto®, Lenalidomide Mylan®, Lenalidomide Ohre Pharma®, Lenalidomide Piramal®, Lenalidomide Sandoz®, Lenalidomide Sun®, Lenalidomide Teva®, Revlimid®


Introduzione

Che cos'è il lenalidomide

Qual è il principio di azione

Che aspetto ha

Come si somministra

Potenziali effetti collaterali

Ulteriori informazioni

Che cosa fare quando si assumono le capsule di lenalidomide

Letture consigliate


 

Introduzione

I Profili Farmacologici sono schede che danno informazioni sintetiche sui farmaci antitumorali, sul modo in cui essi si somministrano e sugli effetti collaterali cui possono dare adito. È consigliabile leggere questa scheda insieme al libretto La chemioterapia (La Collana del Girasole) - che fornisce informazioni più dettagliate e anche alcuni consigli sul modo in cui affrontare il trattamento – e, se disponibile, al libretto sulla patologia tumorale da cui siete affetti.

Lo scopo di queste informazioni è di prepararvi al colloquio con l’oncologo in modo da rivolgergli tutte le domande cui desiderate avere una risposta relativamente al trattamento e agli effetti collaterali: l’oncologo è, infatti, l’unico che possa aiutarvi e darvi i consigli giusti per il vostro caso. Egli vi terrà sotto rigorosa sorveglianza per l’intera durata del trattamento in modo che possa controllarne gli effetti.

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Che cos'è il lenalidomide

Il lenalidomide, comunemente noto con il nome commerciale di Revlimid®, è una sostanza che a un gruppo di farmaci antitumorali innovativi, i cosiddetti immunomodulatori. Si utilizza per il trattamento del mieloma multiplo (un tumore delle cellule plasmatiche presenti nel midollo osseo), eventualmente in combinazione con altre terapie, nei pazienti che non hanno risposto ad almeno un altro tipo di trattamento.
Sono attualmente in corso diversi studi clinici miranti a verificare l’efficacia del lenalidomide per il trattamento di altri tipi di tumore.

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Qual è il principio di azione

Non è ancora del tutto chiaro quale sia il principio di azione del lenalidomide. Oltre a interferire con il funzionamento del sistema immunitario, ha anche la capacità di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni (processo che prende il nome di angiogenesi), di cui le cellule neoplastiche hanno bisogno per crescere e proliferare, e di stimolare anche determinate cellule del sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali.

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Che aspetto ha

Il lenalidomide è disponibile in capsule da 5 mg, 10 mg, 15 mg e 25 mg.

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Come si somministra

Il lenalidomide si somministra per bocca. Le capsule devono essere inghiottite intere, con un bicchiere d’acqua, una volta al giorno, preferibilmente alla stessa ora. In genere, il lenalidomide è assunto in cicli ripetuti di 28 giorni costituiti da 21 giorni di terapia e sette giorni di sospensione.

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Potenziali effetti collaterali

Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nel Profilo Farmacologico colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con il lenalidomide.

È opportuno sapere che gli effetti collaterali possono essere diversi se il lenalidomide è somministrato in associazione con farmaci chemioterapici. In generale, il lenalidomide può provocare astenia, ossia sensazione di stanchezza, e diminuzione dell’appetito; entrambe possono insorgere in forma lieve o anche in forma severa. L’astenia può essere legata all’anemia. È sempre consigliabile discuterne con l’oncologo.

Il Profilo Farmacologico prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete. Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nel Profilo Farmacologico, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura.

Effetti collaterali comuni

Temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo. È un evento decisamente più modesto rispetto alla chemioterapia. La diminuzione dei globuli rossi provoca diminuzione dell’emoglobina e quindi anemia, che si manifesta principalmente con sensazione di spossatezza fisica; la diminuzione dei globuli bianchi facilita l’insorgere di infezioni, il cui segno è la febbre, di solito con brivido; la diminuzione delle piastrine provoca ecchimosi, ossia lividi, o emorragie. La ridotta funzionalità del midollo osseo può manifestarsi alcune settimane dopo l’inizio della terapia, e tende a restare stabile e modesta.

Se la terapia prevede l’associazione con i farmaci chemioterapici, le probabilità di andare incontro a diminuzione dei globuli è più alta. Per questo sarete sottoposti a esami periodici del sangue per controllare la funzionalità del midollo osseo. Qualora si verifichi una netta diminuzione del conteggio delle cellule ematiche, la somministrazione del farmaco può venire rinviata di alcuni giorni per permettere il recupero della funzionalità del midollo osseo.  

Se la temperatura sale oltre 38° C o se insorgono ecchimosi o emorragie senza apparente motivo, è necessario consultare l’oncologo o l’ospedale.

Tendenza ai lividi e al sanguinamento. Dipende dalla ridotta produzione di piastrine, che favoriscono la coagulazione. Informate l’oncologo se compaiono lividi o piccole emorragie di cui ignorate la causa.

Trombosi. Se compaiono dolore, sensazione di calore, gonfiore o sensibilità localizzati a un arto, oppure dolore
toracico, informate immediatamente l’oncologo che vi ha in cura perché potrebbero essere i segni di una trombosi. A volte, durante il trattamento, l’oncologo può prescrivere basse dosi di aspirina per prevenire questi disturbi. Non assumere farmaci contenenti aspirina a meno che non siano stati prescritti dall’oncologo.

Effetti collaterali meno frequenti

Eritema (rash). Il lenalidomide può causare un eritema, di solito sotto forma di eruzione cutanea, accompagnato a volte da prurito. Spesso scompare spontaneamente nel giro di qualche settimana, anche se il trattamento con il lenalidomide prosegue. L’oncologo potrà prescrivervi dei farmaci per alleviare il disturbo.

Stipsi. È opportuno bere molto, seguire una dieta ad alto contenuto di fibre e talvolta ricorrere ai lassativi.

Letargia o insonnia. Il trattamento con il lenalidomide potrebbe farvi sentire molto stanchi. Se avete sonno, è bene che non vi mettiate alla guida, né che adoperiate macchinari. Un rimedio semplice è di prendere le capsule la sera.

Diarrea. Se si presenta, è in forma lieve (una-due scariche al giorno); raramente è severa. Può essere controllata facilmente con i comuni farmaci antidiarroici. Se si presentasse in forma severa, potrebbe essere necessario sospendere il trattamento o ridurre le dosi della chemioterapia. In ogni caso, è necessario bere molto per reintegrare i liquidi perduti.

Nausea e vomito. Nonostante il lenalidomide non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni. Di solito la nausea è d’intensità modesta, ed è sufficiente assumere un antiemetico. Il vomito è raro. Per chi riceve questo farmaco in associazione alla chemioterapia, le probabilità di accusare questi sintomi è decisamente più alta.

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Ulteriori informazioni

Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.

Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.

Reazioni allergiche. Il lenalidomide, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia e aumento della minzione. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa, e in questo caso richiedono un trattamento appropriato.

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Che cosa fare quando si assumono le capsule di lenalidomide

  • Assumere sempre le capsule all’ora indicata dall’oncologo.
  • Conservare le capsule in luogo sicuro, fuori della portata dei bambini.
  • Se si dimentica di prendere una dose, non rimediare raddoppiando la successiva, ma informare l’oncologo e continuare come da prescrizione.
  • Se subito dopo aver assunto le capsule compare un senso di nausea, informare l’oncologo, che potrebbe suggerire di prendere una seconda capsula.

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Letture consigliate

- Collana del Girasole: La chemioterapia, La nutrizione nel malato oncologico

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Aimac è grata alla Divisione di Oncologia Medica dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria - Negrar (VR) e in particolare ai Dott. Paola Agnese Cassandrini, Gianluigi Lunardi, Marco Venturini e a Francesca Coati; all’Istituto Regina Elena di Roma e in particolare alle Dott. Antonia Marina La Malfa e Antonietta Coratti per la revisione critica del testo.

Ultima revisione: settembre 2010
Titolo originale: Lenalidomide (Revlimid®)

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