Che cos’è

La diagnosi

Lo stadio della malattia

Come si cura

Trattamento in base allo stadio


 

Che cos’è

Il tumore dell’orofaringe è un tumore che origina nei tessuti dell’orofaringe, la porzione di faringe che corrisponde alla parte posteriore della gola. La faringe è un condotto cavo lungo circa 12 cm, che, da dietro il naso, scorre fino al collo per continuare nell’esofago, il condotto che termina nello stomaco. Aria e cibo passano attraverso la faringe verso la trachea o l’esofago. L’orofaringe comprende il palato molle, che è la parte posteriore della bocca, la base della lingua e le tonsille.
Il tumore dell’orofaringe insorge comunemente nelle cellule che rivestono l’orofaringe.

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La diagnosi

Recatevi dal medico di base se accusate mal di gola persistente, difficoltà di deglutizione, perdita di peso, cambiamento del tono di voce, dolore all’orecchio oppure se notate la presenza di una tumefazione nella parte posteriore della bocca o nella gola.
In presenza di questi sintomi, il medico esaminerà la gola utilizzando uno specchio e un apparato illuminante; palperà inoltre il collo per accertare la presenza di eventuali masse. Qualora rilevi la presenza di tessuto anomalo, eseguirà una biopsia, cioè asporterà un piccolo campione di tessuto che invierà in laboratorio per l’esame al microscopio, allo scopo di valutare se vi siano cellule neoplastiche.

Le probabilità di guarigione (prognosi) dipendono dalla localizzazione e dallo stadio del tumore (se è circoscritto alla gola o se si è diffuso ad altri organi), nonché dalle vostre condizioni generali di salute.

Dopo il trattamento dovrete sottoporvi a controlli frequenti, poiché esiste il rischio che si sviluppi un secondo tumore primitivo nella regione della testa o del collo.

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Lo stadio della malattia

Una volta dimostrata la presenza del tumore, sarete sottoposti ad ulteriori accertamenti per verificare se le cellule neoplastiche si sono diffuse ad altri organi. Questo processo, che si definisce stadiazione, è importante per la scelta del trattamento più indicato per il vostro caso. Il tumore dell’orofaringe si suddivide nei seguenti stadi:

  • stadio 0: il tumore p circoscritto alle cellule che rivestono l’orofaringe. Il tumore in Stadio 0 è definito anche carcinoma in situ.
  • stadio I: il tumore ha un diametro non superiore a 2 cm e non si è diffuso all’esterno dell’orofaringe.
  • stadio II: il tumore ha un diametro compreso tra 2 e 4 cm e non si è diffuso all’esterno dell’orofaringe.
  • stadio III: sono possibili due situazioni:
    • il tumore ha un diametro maggiore di 4 cm e non si è diffuso all’esterno dell’orofaringe.
    • il tumore, indipendentemente dalle dimensioni, ha invaso un solo linfonodo omolaterale, ossia un linfonodo localizzato nella stessa parte del collo in cui si trova il tumore (i linfonodi sono piccole strutture a forma di fagiolo presenti in tutto il corpo e aiutano a combattere le infezioni e le malattie). Il linfonodo interessato non misura più di 3 cm;
  • stadio IV A: sono possibili due situazioni:
    • il tumore si è esteso ai tessuti adiacenti; inclusa la trachea, la parte superiore della nocca, la mascella inferiore, il muscolo della lingua o i muscoli centrali della mascella. Il tumore può aver invaso uno o più linfonodi vicini; non più grandi di 6 centimetri.
    • il tumore, indipendentemente dalle dimensioni, è circoscritto all’orofaringe e ha invaso più di un linfonodo che misura più di 3 centimetri ma meno di 6 centimetri o più linfonodi nessuno superiore a 6 centimetri;
  • Stadio IV B: sono possibili due situazioni:
    • Il tumore è presente in un linfonodo di dimensioni superiori a 6 centimetri e può aver invaso altri tessuti circostanti l’orofaringe.
    • Il tumore circonda la principale arteria cervicale o ha invaso le ossa della mascella o del cranio, il muscolo al lato della mascella o la parte superiore della gola dietro il naso; il tumore potrebbe aver invaso i linfonodi vicini.
  • Stadio IVC
    Nello Stadio IV C, il tumore si è diffuso ad altri organi; il tumore può avere qualsiasi dimensione e potrebbe aver invaso i linfonodi.
  • recidiva: il tumore si ripresenta dopo il trattamento. La recidiva può svilupparsi nuovamente nell’orofaringe oppure in un altro organo.

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Come si cura

Tutti i pazienti portatori di tumore dell’orofaringe possono essere sottoposti a trattamento. Esistono tre opzioni terapeutiche:

  • chirurgia, che consiste nell’asportazione del tumore;
  • radioterapia, che utilizza dosi elevate di raggi X per distruggere le cellule tumorali;
  • chemioterapia: questo trattamento, che consiste nella somministrazione di farmaci che distruggono le cellule tumorali, ed è attualmente oggetto di sperimentazione clinica.

La chirurgia è un trattamento comune per i tumori dell’orofaringe. Il chirurgo potrà asportare il tumore con in margine di resezione nel tessuto sano circostante. Se il tumore ha raggiunto i linfonodi, anch’essi verranno asportati (dissezione linfonodale). Una nuova tecnica denominata chirurgia micrografica, che consente di rimuovere il tumore con la minore quantità di tessuto sano possibile, è attualmente in fase di sperimentazione per il trattamento delle forme in stadio iniziale. Nel corso di quest’intervento, il chirurgo asporta il tumore e quindi osserva al microscopio che non ci siano altre cellule tumorali.

La radioterapia consiste nell’applicazione di radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule neoplastiche e ridurre le dimensioni del tumore. Esistono due tipi di radioterapia: radioterapia esterna: le radiazioni possono essere erogate da una macchina esterna all’organismo; oppure radioterapia interna o intracavitaria:la sostanza radioattiva (radioisotopo) può essere immessa direttamente nella lesione o vicino ad essa. L’irradiazione esterna sulla tiroide o sull’ipofisi può alterare il funzionamento della ghiandola tiroidea. La funzionalità della tiroide sarà, pertanto, controllata prima e dopo il trattamento. Si sta attualmente valutando se l’uso di farmaci adeguati (farmaci radiosensibilizzanti) renda le cellule tumorali più sensibili alle radiazioni. Se smetterete di fumare prima di iniziare la radioterapia, aumenteranno le probabilità di sopravvivenza a lungo termine.

La chemioterapia è la modalità terapeutica che distrugge le cellule tumorali attraverso la somministrazione di farmaci, che possono essere assunti per bocca in forma di compresse, oppure iniettati per via endovenosa o intramuscolare. In questi casi, la chemioterapia si definisce trattamento sistemico, perché il farmaco entra nella circolazione sanguigna, si diffonde nell’organismo e in questo modo può raggiungere e distruggere le cellule neoplastiche che si sono diffuse a distanza.I portatori di tumore dell’orofaringe hanno un maggior rischio di sviluppare un tumore secondario della testa e del collo. Attualmente, alcuni studi clinici valutano se la chemioprofilassi attuata con determinati farmaci possa essere utile per prevenire l’insorgenza di un tumore secondario nella bocca, nella gola, nella trachea, nel naso o nell’esofago, il condotto che unisce la gola allo stomaco.

L’ipertermia è una tecnica in fase di sperimentazione nell’ambito di studi clinici. Si tratta di una tecnica che utilizza una macchina speciale che riscalda l’organismo per un certo periodo in modo da uccidere le cellule tumorali aumentando la temperatura corporea. Le cellule tumorali, più sensibili al calore delle cellule normali, muoiono e il diametro tumorale si riduce.Poiché l’orofaringe serve per respirare, mangiare e parlare potreste avere bisogno di aiuto per adattarvi agli effetti collaterali causati dalla malattia o dal trattamento. Il vostro oncologo si consulterà con diversi specialisti, che lo guideranno nella scelta del trattamento più indicato per il vostro caso. Uno staff medico specializzato vi aiuterà a riprendervi dopo il trattamento e ad adattarvi al nuovo modo di mangiare e di parlare. Nel caso in cui sia stata rimossa una porzione estesa di orofaringe, potrebbe essere necessario eseguire un intervento di chirurgia plastica. 

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Trattamento in base allo stadio

La scelta della terapia dipende dalla localizzazione e dallo stadio del tumore, dall’effetto del trattamento sulla possibilità di parlare, di mangiare e di respirare normalmente, nonché dall’età e dalle vostre condizioni generali.

Presso vari centri americani sono attualmente in corso studi clinici che riguardano i pazienti portatori di cancro dell’orofaringe.

Stadio I

Le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • radioterapia o chirurgia.
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della radioterapia frazionata

Stadio II

Il trattamento consisterà nella chirurgia per asportare il tumore o nella radioterapia.

Stadio III

Le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:
Il trattamento consisterà nella chirurgia per rimuovere il tumore o nella radioterapia.

Stadio III

Le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • Chirurgia per asportare il tumore, seguita da radioterapia con o senza chemioterapia.
  • Radioterapia, eventualmente radioterapia frazionata.
  • Combinazione di radioterapia e chemioterapia.
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia seguita da chirurgia o radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della combinazione chemioterapia e radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia di nuove modalità di irradiazione

Stadio IV

Se il tumore può essere rimosso chirurgicamente, le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • Chirurgia per asportare il tumore, seguita da radioterapia con o senza chemioterapia.
  • Radioterapia
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della combinazione chemioterapia e radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia di nuove modalità di irradiazione

Stadio IV

Se il tumore non può essere rimosso chirurgicamente, le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • radioterapia con o senza chemioterapia
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia seguita da chirurgia o radioterapia;
  • Partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia con radioterapia e terapia farmacologica per rendere le cellule tumorali più sensibili alla radioterapia ( farmaci radiosensibilizzanti).
  • Partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia e della radioterapia frazionata somministrata simultaneamente.
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia di nuove modalità di irradiazione
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della combinazione ipertermia e radioterapia;

Se il tumore può essere rimosso chirurgicamente, le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • chirurgia più radioterapia;
  • radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della combinazione chemioterapia e radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia di nuove modalità di irradiazione.

Se, invece, il tumore non può essere rimosso chirurgicamente, le opzioni terapeutiche saranno le seguenti:

  • radioterapia; sono attualmente in corso alcuni studi clinici miranti a valutare l’efficacia di nuove modalità di irradiazione;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia seguita da chirurgia o radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della radioterapia con chemioterapia o farmaci radiosensibilizzanti (v. s.);
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia dell’ipertermia (v. s.) più radioterapia.

Dopo il trattamento dovrete sottoporvi a controlli frequenti, poiché esiste il rischio che si sviluppi un secondo tumore primitivo nella regione della testa o del collo.

Tumore dell’orofaringe recidivante

Il trattamento potrà essere uno dei seguenti:

  • chirurgia per rimuovere il tumore;
  • radioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia della chemioterapia;
  • partecipazione a uno studio clinico mirante a valutare l’efficacia dell’ipertermia (v. s.) più radioterapia.

Dopo il trattamento dovrete sottoporvi a controlli frequenti, poiché esiste il rischio che si sviluppi un secondo tumore primitivo nella regione della testa o del collo.

 



Questa scheda sintetica è stata estratta dal profilo DST tradotto dal PDQ del National Cancer Institute.

Ultima revisione: aprile 2002

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