"I pazienti, oggi, sono pronti a condividere le decisioni terapeutiche, ma serve un'organizzazione adeguata".
Si chiude così l'articolo a firma Nicla Panciera, uscito oggi su "La Stampa", che raccoglie le voci del presidente dell'AIOM, Giordano Beretta, del presidente del 'Mission Board on Cancer', Walter Ricciardi, e del vice-presidente di Aimac, Elisabetta Iannelli.

L'articolo racconta le difficoltà del paziente oncologico alle prese con le prime decisioni per il proprio percorso di cura, subito dopo la diagnosi.
Le Reti Oncologiche regionali rappresenterebbero in tal senso un importante passo avanti, perché dovrebbero facilitare l'accesso alle cure e minimizzare le differenze territoriali nella qualità della presa in carico del paziente. E tuttavia la costituzione delle Reti è ancora "a macchia di leopardo", perché affidata all'iniziativa di Regioni più o meno virtuose. Il risultato è che i pazienti sono spesso abbandonati a sé stessi, in cerca di un punto di accesso al sistema di cura, che garantisca una presa in carico multidisciplinare e mirata.

In questo quadro acquista particolare importanza la mission di Aimac che, con informazioni aggiornate e personalizzate, fornisce gli strumenti per aiutare il paziente ad orientarsi in un passaggio di grande incertezza. "I 46 punti informativi attivati dall’Aimac negli Irccs" - riporta l'articolo - "hanno registrato un boom di contatti e nel 2019 il sito www.aimac.it ha avuto oltre 3 milioni di visitatori".

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