di Elisabetta Iannelli
Solo poche parole, un semplice comma inserito nella legge di conversione del D.L. 4/2006 in materia di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione (la legge el 9 marzo 2006, n. 80, pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale" n. 59 dell'11 marzo 2006) e la qualità della vita di centinaia di migliaia di malati di cancro migliora.
D’ora in poi chi si ammalerà di cancro non dovrà più attendere un anno o anche più per vedersi riconosciuto lo stato di invalidità e di handicap in situazione di gravità derivante dalla malattia.
In soli quindici giorni dalla presentazione della domanda alla ASL i malati di cancro potranno usufruire dei benefici socioeconomici garantiti dallo Stato per la gestione della malattia e che, in parte, riguardano anche coloro i quali si prendono cura di chi si è ammalato: il Parlamento, infatti, ha approvato in via definitiva la norma che stabilisce che l’accertamento dello stato di handicap in situazione di gravità e dell’invalidità superiore al 50% (condizioni normalmente riconosciute al malati di tumore in fase acuta) deve avvenire entro 15 giorni dalla domanda presentata presso la ASL.
La nuova legge ha previsto, inoltre, che l’accertamento da parte della commissione di prima istanza sarà immediatamente efficace, senza che il malato debba attendere, come prima, l’ulteriore deliberazione di secondo grado della commissione medica periferica.
Fino a oggi era necessario un doppio passaggio e l’intero procedimento non doveva di norma superare i nove mesi, ma mediamente l’attesa era di circa un anno e talvolta anche di più.
Nei pazienti oncologici, come noto, diversamente da altre forme di invalidità, la fase acuta della malattia e delle terapie antineoplastiche, di norma, non si protrae continuativamente per oltre un anno: in genere, dopo alcuni mesi, il tumore si è stabilizzato, ed è tenuto sotto controllo mediante apposito follow up o terapia adiuvante, oppure può aver già fatto il suo corso.
Le lungaggini burocratiche per l’invalidità si tramutavano di fatto in negazione del diritto, cosa che rappresentava un’evidente contraddizione in termini.
Per queste ragioni la FAVO (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) che raggruppa più dell’80% delle oltre 650 organizzazioni attive sul territorio nazionale, si è fatta promotrice della modifica legislativa, sulla base di innumerevoli segnalazioni dei malati di cancro che lamentavano l’inutilità dei benefici connessi allo stato invalidante la cui concessione giungeva quando la fase critica della malattia era oramai superata.
La necessità di accedere in tempi brevi alle provvidenze concesse alle persone rese invalide dalla patologia oncologica (pensione di inabilità, assegno di invalidità, indennità di accompagnamento) è in re ipsa ed il ritardo della corresponsione può causare notevole disagio, solo parzialmente risarcibile dalla maggiorazione della somma con gli interessi legali dalla data di presentazione della domanda.
Quanto poi ai permessi retribuiti per assentarsi dal lavoro, validi per il malato (tre giorni al mese o due ore al giorno oltre ai trenta giorni di congedo per cure connesse allo stato invalidante) ma anche per un familiare che si prende cura del malato (tre giorni al mese) l'impossibilità di tempestiva fruizione non era in alcun modo recuperabile.
Per chi avesse fatto ricorso a ferie, permessi, giorni di malattia, magari rischiando di perdere il lavoro, non c’era modo di avere, successivamente, un risarcimento, né economico né tantomeno in termini di giornate lavorative.
Per questo la norma appena approvata è di fondamentale importanza, perché consente ai malati di curarsi in tranquillità e, al tempo stesso, di conservare l’attività lavorativa e, nei limiti del possibile, le proprie abitudini di vita.
Questo traguardo è stato raggiunto grazie al grande impegno della FAVO e del Ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini ed in particolare del Sottosegretario Learco Saporito che si sono attivamente impegnati affinché l’emendamento fosse approvato dal Parlamento che, per una volta senza contrapposizioni, ha dato compatto una risposta positiva alle richieste dei cittadini malati di cancro, riconoscendo l’importanza della questione e l’opportunità della modifica legislativa richiesta per abbreviare un iter burocratico.

Avv. Elisabetta Iannelli
Segretario FAVO
www.favo.it

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