E’ poco ingombrante e poco costoso, ma che da un risultato ritenuto abbastanza accurato, visto che ha permesso di individuare la presenza del tumore in tre casi su quattro

È poco più piccolo di una moneta di un euro ma il suo intervento può essere preziosissimo: si tratta del primo kit in grado di individuare e segnalare, tramite un sensore chimico con 36 puntini colorati, se si è malati di cancro al polmone. Un risultato che si ottiene in tre casi su quattro, anche ai primi stadi della malattia, dalla semplice ‘impronta digitale’ del nostro respiro, come spiega uno studio pubblicato su ‘Thorax’. Da molto tempo i ricercatori sono a conoscenza del fatto che nelle persone con il cancro al polmone cambia la composizione chimica del respiro, per via dei cambiamenti metabolici che intervengono nelle cellule tumorali, che modificano la produzione dei composti volatili organici che poi espiriamo. Ma le uniche macchine in grado di tracciare questa ‘impronta digitale del nostro fiato’ finora erano la spettroscopia di massa e la cromotografia del respiro, molto costose e difficili da usare. Questo test invece è facile da usare e poco costoso. I ricercatori hanno usato dei sensori colorati per esaminare il respiro di 122 persone con diversi tipi di malattie respiratorie, di cui 49 con una piccola quantità di cellule cancerose al polmone, a vari stadi di sviluppo, e 21 invece in salute. Il risultato ottenuto è stato giudicato abbastanza accurato, visto che ha permesso di individuare la presenza del tumore in tre casi su quattro grazie al cambiamento del colore dei sensori, indipendentemente da età, sesso o stadio della malattia.

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