Farmaci autorizzati: Iclusig®


Che cos’è il ponatinib

Qual è il principio di azione

Che aspetto ha

Come si somministra

Potenziali effetti collaterali

Ulteriori informazioni


 

Che cos’è il ponatinib

Il ponatinib è una sostanza che appartiene a una nuova classe di farmaci antitumorali mirati, i cosiddetti inibitori della crescita tumorale. Questa classe di molecole agisce contro i tumori in modo più selettivo rispetto alla chemioterapia tradizionale, in quanto riconosce alcune proteine che si trovano sulla parete delle cellule tumorali o all’interno della cellula, ovvero blocca i meccanismi con i quali le cellule si riproducono; siccome queste proteine si trovano solo in piccola parte anche sulle cellule sane, ne risulta che l’azione sia mirata verso le cellule tumorali. Gli inibitori della crescita tumorale possono uccidere le cellule tumorali o solamente impedire che si sviluppino.

In particolare ponatinib è un potente inibitore dell’attività della tirosin chinasi ABL dell’oncoproteina BCR-ABL; inibisce selettivamente la proliferazione e induce l’apoptosi nelle linee cellulari e nelle cellule leucemiche primarie positive al cromosoma Philadelphia nei pazienti con LMC.

Pertanto Iclusig è indicato in pazienti adulti affetti da:

- leucemia mieloide cronica (LMC) in fase cronica, accelerata o blastica resistenti a dasatinib o nilotinib; intolleranti a dasatinib o nilotinib e per i quali il successivo trattamento con imatinib non è clinicamente appropriato; oppure nei quali è stata identificata la mutazione T315I

- leucemia linfoblastica acuta con cromosoma Philadelphia positivo (LLA Ph+) resistenti a dasatinib; intolleranti a dasatinib e per i quali il successivo trattamento con imatinib non è clinicamente appropriato; oppure nei quali è stata identificata la mutazione T315I

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Qual è il principio di azione

Il ponatinib inibisce i segnali all’interno delle cellule neoplastiche, bloccando una serie di reazioni chimiche che sono alla base della crescita e riproduzione delle cellule.

La crescita delle cellule presenti nel nostro organismo è regolata da un gruppo di sostanze chimiche dette fattori di crescita. Questi si attaccano a delle particolari proteine presenti sulla superficie di alcune cellule, dando in tal modo inizio a una serie di reazioni chimiche all’interno della cellula che ne favoriscono la crescita e la riproduzione. Nei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica le cellule presentano una proteina recettore danneggiata, che invia il segnale di crescita e riproduzione alle cellule anche in assenza del fattore della crescita. Il ponatinib identifica il recettore danneggiato e vi si aggancia, bloccando così lo sviluppo delle cellule. Proprio perché blocca il segnale della ‘crescita’, il ponatinib è detto anche inibitore della traduzione del segnale. Ponatinib agisce bloccando la protein chinasi chiamata chinasi "BCR-ABL". Questo enzima è prodotto dalle cellule leucemiche, che induce a proliferare in maniera incontrollata. Bloccando la chinasi Bcr-Abl, Iclusig contribuisce a controllare l'espansione delle cellule leucemiche.

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Che aspetto ha

Il ponatinib si presenta in forma di compresse bianche, tonde e rivestite con film, da 15 mg, 30 mg e 45 mg.

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Come si somministra

Il ponatinib si somministra per bocca. La dose raccomandata di inizialmente è 45 mg di ponatinib una volta al giorno.

Il trattamento deve essere proseguito finché il paziente non evidenzi progressione della malattia o tossicità inaccettabile. La dose tuttavia può variare in funzione della malattia da trattare, dell’età e delle condizioni generali, come anche della risposta al trattamento. La durata del trattamento dipende dai benefici riportati.

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Potenziali effetti collaterali

Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo. Non necessariamente gli effetti collaterali menzionati compariranno in tutti i pazienti che ricevono il ponatinib. Va, inoltre, tenuto presente che gli effetti collaterali possono variare se il trattamento è effettuato, anziché con un solo preparato, con una combinazione di farmaci.

Si descrivono di seguito gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti, mentre sono stati tralasciati gli effetti collaterali molto rari. L’obiettivo è di prepararvi ad affrontarli nel caso in cui si manifestino. È necessario comunicare all’oncologo che vi ha in cura qualunque effetto collaterale che ritenete possa essere connesso con la terapia.

 

Effetti collaterali comuni

Effetti indesiderati associati all’apparato cardiovascolare. Prima di iniziare il trattamento con ponatinib è necessario valutare il profilo cardiovascolare del paziente, compresa l’anamnesi e l’esame obiettivo, e i fattori di rischio cardiovascolare devono essere gestiti attivamente. Durante il trattamento con ponatinib si deve continuare a monitorare il profilo cardiovascolare e deve essere ottimizzata la terapia medica e di supporto per le condizioni che contribuiscono ad aumentare il rischio cardiovascolare. I principali effetti indesiderati a seguito dell’utilizzo di ponatinib sono stati:

occlusione arteriosa, tra cui infarto del miocardio fatale, ictus, occlusioni arteriose della retina associate, in alcuni casi, a compromissione permanente della capacità visiva o perdita permanente della vista, stenosi dei grandi vasi arteriosi del cervello, severa vasculopatia periferica, stenosi dell’arteria renale; ipertensione arteriosa e insufficienza cardiaca congestizia ed emorragie severe.

Nausea e vomito. Nonostante il ponatinib non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni. Di solito la nausea è d’intensità modesta, ed è sufficiente assumere un antiemetico. Il vomito è raro. Per chi riceve questo farmaco in associazione alla chemioterapia, la probabilità di accusare questi sintomi è decisamente più alta.

Eventi avversi dell’apparato respiratorio. Si sono verificati a seguito della somministrazione di ponatinib reazioni quali polmonite, embolia polmonare, versamento pleurico, epistassi, disfonia, ipertensione polmonare, tosse e dispnea.

Pancreatite e lipasi sierica. Iclusig è associato a pancreatite. La frequenza della pancreatite è maggiore nei primi 2 mesi d’uso. Controllare la lipasi sierica ogni 2 settimane per i primi 2 mesi, e in seguito periodicamente. Potrebbe essere necessario interrompere o ridurre la dose. Se gli aumenti della lipasi sono accompagnati da sintomi addominali, Iclusig deve essere sospeso e i pazienti valutati per verificare l’evidenza di pancreatite. Si raccomanda cautela nel caso di pazienti con anamnesi di pancreatite o abuso di alcolici. I pazienti con ipertrigliceridemia severa o molto severa devono essere adeguatamente gestiti per ridurre il rischio di pancreatite.

Crampi e dolori muscolari. dolore osseo, artralgia, mialgia, dolore agli arti, dolore alla schiena, spasmi muscolari, dolore muscoloscheletrico, dolore al collo, dolore toracico muscolo-scheletrico.

Modificazioni della cute. La terapia può causare un’eruzione cutanea, simile all’acne, che può dare prurito. Sono consigliati saponi neutri, ed eventualmente creme antistaminiche. Inoltre vengono riportate le seguenti reazioni avverse: esantema pruriginoso, eruzione esfoliativa, eritema, alopecia, prurito, esfoliazione della cute, sudorazione notturna, iperidrosi, petecchie, ecchimosi, dolore cutaneo, dermatite esfoliativa, ipercheratosi, iperpigmentazione della cute.

Temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo. Può manifestarsi alcune settimane dopo l’inizio della terapia, e tende a restare stabile e modesta. La diminuzione dei globuli rossi provoca diminuzione dell’emoglobina e quindi anemia, che si manifesta principalmente con sensazione di spossatezza fisica; la diminuzione dei globuli bianchi facilita l’insorgere d’infezioni, il cui segno è la febbre, di solito con brivido; la diminuzione delle piastrine provoca ecchimosi, ossia lividi, o emorragie.

Se la terapia prevede l’associazione con i farmaci chemioterapici, le probabilità di andare incontro a diminuzione dei globuli è più alta. Per questo sarete sottoposti a esami periodici del sangue per controllare la funzionalità del midollo osseo. Qualora si verifichi una netta diminuzione del conteggio delle cellule ematiche, la somministrazione del farmaco può venire rinviata di alcuni giorni per permettere il recupero della funzionalità del midollo osseo. Se la temperatura sale oltre 38° C o se insorgono ecchimosi o emorragie senza apparente motivo, è necessario consultare l’oncologo o l’ospedale.

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Ulteriori informazioni

Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.

Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.

Reazioni allergiche. Il ponatinib, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa, e in questo caso richiedono un trattamento appropriato.

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Aimac è grata alla dott.ssa Giulia Iardella, collaboratrice IRCCS San Raffaele Pisana, per la revisione critica del testo.

Ultima revisione: aprile 2017
Titolo originale: Ponatinib (Iclusig®)

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