Farmaci autorizzati: Perjeta®


Che cos’è il pertuzumab

Qual è il principio di azione

Che aspetto ha

Come si somministra

Potenziali effetti collaterali

Ulteriori informazioni


 

Che cos’è il pertuzumab

Il pertuzumab, comunemente noto con il nome commerciale di Parjeta, è una sostanza che appartiene alla classe di farmaci antitumorali che prendono il nome di anticorpi monoclonali. Si utilizza soprattutto in associazione con trastuzumab e docetaxel in pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo, non operabile, metastatico o localmente recidivato, non trattati in precedenza con terapia anti-HER2 o chemioterapia per la malattia metastatica.

Inoltre è indicato in associazione con trastuzumab e chemioterapia per il trattamento neoadiuvante di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2 positivo, localmente avanzato, infiammatorio o allo stadio iniziale ad alto rischio di recidiva

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Qual è il principio di azione

Gli anticorpi monoclonali sono sostanze sintetiche, prodotte in laboratorio, in grado di distruggere alcuni tipi di cellule tumorali limitando al minimo il danno per le cellule sane. La loro funzione è quella di riconoscere determinate proteine (recettori) presenti sulla superficie di alcune cellule tumorali. Quando l’anticorpo monoclonale riconosce la presenza del recettore sulla superficie della cellula tumorale, vi si aggancia (come una chiave che s’inserisce nella serratura: ogni chiave può infilarsi in una sola serratura).

In questo modo stimola il sistema immunitario dell’organismo ad aggredire le cellule neoplastiche e può anche indurre queste ultime ad autodistruggersi, oppure blocca il recettore impedendogli di legarsi ad una proteina diversa che stimola la crescita delle cellule neoplastiche. Di conseguenza, non solo le cellule tumorali non sono più in grado di crescere e di prolificare, ma non si possono formare nuovi vasi sanguigni che alimentano il tumore. Venendo in questo modo a mancare l’apporto di ossigeno e di nutrienti, il tumore ‘si affama’, e di conseguenza si restringe o quanto meno smette di crescere.

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Che aspetto ha

Parjeta è un concentrato per soluzione per infusione che una volta diluito si presenta come liquido da trasparente a leggermente opalescente, da incolore a giallo chiaro.

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Come si somministra

Il pertuzumab, in associazione agli altri farmaci chemioterapici si somministra per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena del braccio o della mano). Ogni infusione ha una durata di circa 60 minuti e viene somministrata ogni 3 settimane.

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Potenziali effetti collaterali

Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nella scheda sul farmaco colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con pertuzumab.

È opportuno sapere che gli effetti collaterali possono essere diversi se il pertuzumab è somministrato in associazione con farmaci chemioterapici. In generale, il pertuzumab può provocare astenia, ossia sensazione di stanchezza, e diminuzione dell’appetito; entrambe possono insorgere in forma lieve o anche in forma severa. L’astenia può essere legata all’anemia. È sempre consigliabile discuterne con l’oncologo.

La scheda sul farmaco prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete. Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nella scheda sul farmaco, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura.

 

Effetti precoci

Reazioni allergiche. Il pertuzumab, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia e aumento della minzione. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa fino ad una vera e propria anafilassi, ed in questo caso richiedono un trattamento immediato appropriato.

Sintomi simil-influenzali. Comprendono febbre e brividi. Possono insorgere a distanza di molte ore dalla somministrazione del pertuzumab, ma non durano a lungo. Può essere utile assumere un antiinfiammatorio (ad esempio tachipirina).

Nausea e vomito. Nonostante il pertuzumab non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni.

Diarrea: Pertuzumab può indurre diarrea severa. In caso di insorgenza di diarrea severa dev’essere istituito un trattamento con antidiarroico e, in caso di mancato miglioramento, deve essere considerata l’interruzione del trattamento. Quando la diarrea è sotto controllo, il trattamento con pertuzumab può essere ripristinato.

 

Effetti tardivi

Insorgono dopo alcune settimane di trattamento e comprendono:

Riduzione del numero di globuli bianchi. Poiché i globuli bianchi sani aiutano l’organismo a combattere le infezioni, se il loro numero cala, aumenta il rischio. Questo raggiunge il livello massimo durante il trattamento e nei due mesi successivi. Si consiglia una terapia antibiotica e antivirale durante il trattamento con il pembrolizumab e per almeno due mesi successivi. In alcuni pazienti, la riduzione dei globuli bianchi prodotti dal midollo osseo può persistere fino ad un anno dopo il trattamento.

Disfunzione del ventricolo sinistro (inclusa insufficienza cardiaca congestizia) Sono state riferite diminuzioni della LVEF (left ventricular ejection fraction) ovvero la frazione di eiezione del ventricolo sinistro, con medicinali che bloccano l'attività di HER2, compreso Perjeta. La frazione di eiezione è una misura che seve a valutare l’efficacia della pompa del cuore ed un livello basso di tale valore può indicare uno scompenso cardiaco nel paziente. Significa che il cuore non pompa efficacemente e quindi non fornisce una adeguata quantità di sangue agli organi interni ed al resto del corpo.

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Ulteriori informazioni

Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.

Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.

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Aimac è grata alla dott.ssa Giulia Iardella, collaboratrice IRCCS San Raffaele Pisana, per la revisione critica del testo.

Ultima revisione: febbraio 2017
Titolo originale: Pertuzumab (Parjeta®)

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