Cos'è?

I principali fattori di rischio

La diagnosi

Come si cura

Il dopo


 

 Cos'è?

Due sono i tipi principali di carcinoma polmonare, che si comportano e rispondono al trattamento in maniera abbastanza diversa, e precisamente:

  • carcinoma polmonare a piccole cellule: talvolta detto anche a chicco d’avena o microcitoma polmonare, deve il nome alle piccole dimensioni che evidenziano le cellule tumorali al microscopio. È causato di solito dal fumo e raramente si riscontra in una persona che non abbia mai fumato; è caratterizzato spesso da una crescita rapida e si può diffondere in poco tempo.

 

  • carcinoma polmonare non a piccole cellule. Si distinguono tre tipi:
  • carcinoma a cellule squamose: origina dalle cellule che rivestono le vie respiratorie ed è spesso causato dal fumo;
  • adenocarcinoma: è attualmente il tipo più diffuso. Si sviluppa dalle cellule che secernono il muco, le quali si possono riconoscere anche nella mucosa che riveste le vie respiratorie;
  • carcinoma a grandi cellule: il nome deriva dalle grandi dimensioni che evidenziano le cellule tumorali al microscopio. È detto talvolta carcinoma indifferenziato a grandi cellule.

polmoni

Circa il 15-20% (circa 1 caso su 5) dei casi di carcinoma polmonare è del tipo a piccole cellule, tutti gli altri sono non a piccole cellule.

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 I principali fattori di rischio

È indispensabile recarsi dal medico di famiglia in presenza di uno dei seguenti sintomi: tosse o dolore toracico persistente, respiro ansimante, mancanza di respiro, presenza di sangue nel catarro, raucedine o gonfiore al volto e al collo.

Il fumo è senza dubbio il principale fattore di rischio per lo sviluppo del tumore al polmone, che in una minoranza di casi può, però, insorgere in soggetti non fumatori. Altri fattori di rischio sono l’esposizione al fumo passivo, l’esposizione al radon (una sostanza radioattiva che può accumularsi negli ambienti chiusi), l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale ad alcune sostanze (ad esempio amianto, cromo, nickel, arsenio).

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 La diagnosi

Solitamente l’iter diagnostico comincia dal medico di medicina generale, che vi visita e vi fa domande sulla vostra storia familiare e sulle vostre condizioni generali. Dopo la visita, se lo ritiene opportuno, può suggerirvi di consultare lo pneumologo per una più approfondita valutazione ed eventuale esecuzione di ulteriori esami.

Tomografia computerizzata (TC)
È una tecnica radiologica che, partendo da tante inquadrature sequenziali dello stesso organo su piani successivi, produce delle immagini che danno il quadro dettagliato delle strutture interne dell’organo esaminato. Prevede la somministrazione di una piccola quantità di mezzo di contrasto a base di iodio.

Broncoscopia
È una tecnica endoscopica che consente al medico di esaminare la parte interna dei bronchi e di eseguire delle biopsie. Si esegue in anestesia locale, mediante un broncoscopio flessibile.

Agobiopsia polmonare TC-guidata
È un esame utilizzato per i tumori che hanno una localizzazione più periferica e  quindi non raggiungibile dal broncoscopio. Si esegue in anestesia locale per rendere insensibile la regione. Dopo l’anestesia, il medico introduce l’ago attraverso la cute fino a raggiungere il polmone e preleva un campione di cellule da esaminare al microscopio.

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 Come si cura

È importante sapere che il trattamento dipende dallo stadio e dalla localizzazione del tumore e che i protocolli terapeutici per il carcinoma polmonare a piccole cellule sono diversi da quelli previsti per il carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Tumore del polmone a piccole cellule

La chemioterapia è il trattamento principale. In alcuni casi può essere seguita dalla radioterapia, in altri la chemioterapia e la radioterapia si usano contemporaneamente. La chirurgia si considera soltanto nei casi di malattia in fase molto iniziale; di solito, infatti, questo tipo di tumore è già diffuso ad altri organi ancora prima della diagnosi, nonostante le indagini strumentali non lo dimostrino. Dopo l’intervento, è possibile somministrare una chemioterapia per ridurre il rischio di recidiva. La radioterapia può essere consigliata anche nei casi di malattia avanzata per alleviare sintomi come il dolore.


Il ricorso alla chirurgia è giustificato quando il tumore è localizzato, evenienza molto rara che rende la chirurgia da sola un approccio poco frequente. A volte può essere utile per determinare esattamente il tipo di tumore da cui il paziente è affetto. Qualora il chirurgo dovesse decidere di eseguire un trattamento chirurgico, può asportare il tumore attuando uno dei seguenti tipi d’intervento: 

- resezione cuneiforme: consiste nell’asportazione di solo una piccola porzione polmonare;
- lobectomia: è l’intervento tramite il quale si rimuove un’intera sezione (lobo) polmonare;
- pneumonectomia: è l’intervento di asportazione di tutto il polmone.

Tumore del polmone non a piccole cellule

Le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per il trattamento del cancro del polmone non a piccole cellule, che vengono impiegate da sole o in combinazione tra loro, sono:

  • chirurgia;
  • chemioterapia
  • terapia biologica;
  • radioterapia.

Il chirurgo può attuare uno dei seguenti interventi:

- resezione cuneiforme: asportazione del tumore con solo una piccola porzione di tessuto polmonare intorno;
- lobectomia: rimozione di un’intera sezione (lobo) polmonare;
- segmentectomia: asportazione di uno o più segmenti polmonari;
- pneumonectomia: asportazione di tutto il polmone.

La chemioterapia consiste nell’impiego di particolari farmaci detti citotossici o antiblastici per distruggere le cellule tumorali. Può ridurre il diametro tumorale e migliorare sintomi quali mancanza di respiro, tosse, espettorato con strie di sangue e dolore al petto. Nei casi più avanzati, la chemioterapia può essere utile per controllare la sintomatologia e assicurare una buona qualità di vita.

La terapia biologica, o terapia con farmaci a bersaglio molecolare,si basa sulla somministrazione di sostanze che agiscono direttamente sul meccanismo d’azione delle cellule tumorali risparmiando in gran parte le cellule sane. Tra i tanti tipi di terapie biologiche attualmente disponibili, sono due quelle utilizzate per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato, vale a dire gli inibitori della crescita tumorale e gli anticorpi monoclonali.

La radioterapia consiste nell’applicazione di radiazioni ad alta frequenza per distruggere le cellule neoplastiche e ridurre le dimensioni del tumore.

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 Il dopo

Concluso il trattamento, il vostro medico oncologo vi sottoporrà a controlli periodici che comprenderanno visite mediche e alcuni esami strumentali (TAC/RMN). È questo ciò che i medici definiscono convenzionalmente follow-up. Nel caso di intervento chirurgico potenzialmente risolutore all’inizio i controlli avranno una frequenza più ravvicinata (tre-sei mesi), per poi diradarsi nel tempo (una volta all’anno). Inoltre, se siete in trattamento con la chemioterapia oppure se accusate effetti collaterali dovuti ai trattamenti ricevuti, nei primi mesi sarebbe consigliabile presentarsi periodicamente dal medico di famiglia.

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Questa scheda sintetica è stata estratta da:

- Libretto della Collana del Girasole di Aimac “Il cancro del polmone”, ultima edizione luglio 2011

- Profili DST “Cancro del polmone a piccole cellule” e “Cancro del polmone non a piccole cellule”, tradotti dal PDQ del National Cancer Institute, ultima revisione dicembre 2012
Aimac è grata ad AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) Giovani e in particolare alla Dott. Giulia Pasello (Divisione di Oncologia Medica II, Istituto Oncologico Veneto AOU San Martino IST – Genova) e al Dott. Massimo Di Maio (Unità Sperimentazioni Cliniche, Istituto Nazionale Tumori Fondazione ‘G. Pascale’ – Napoli) per le revisioni critiche dei testi.

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