Avremo, quasi certamente entro il prossimo anno, il Pap Test per diagnosticare precocemente il cancro della prostata, il piu’ frequente tumore nell’uomo e una delle principali cause di morte. Questo e’ il risultato di sette anni di lavoro di una equipe della Universita’ di Boston che ha valutato 1242 pazienti con una biopsia della prostata ed ha potuto identificare delle anomalie pre cancerose, chiamate PIN, in un numero consistente di casi che poi hanno potuto prevedere lo sviluppo successivo del tumore maligno.

Questo e’ uno dei principali risultati presentati al 35° Congresso della Società Americana degli Oncologi Clinici (ASCO) dove si sono riuniti 20mila oncologi, provenienti da tutto il mondo per confrontare le loro esperienze racchiuse in oltre 2.500 lavori. Sono la sintesi di uno sforzo che accomuna i cinque continenti in una battaglia i cui risultati, anche se non definitivi, sono largamente positivi. Oggi il cancro non è più sinonimo di morte.

" Come il Pap Test ha ridotto drasticamente la mortalita’ per cancro dell’utero cosi’ questo metodo potrebbe fare altrettanto anche per il tumore della prostata con una notevole riduzione della mortalita’ per un tumore che, se preso in una fase precoce, puo’ essere guarito con la chirurgia, la radioterapia o l’ormonoterapia eventualmente combinate fra di loro" e’ il commento del prof. Umberto Tirelli dell‘Istituto dei Tumori di Aviano, Pordenone.

Immunoterapia per il cancro della mammella - "Dati molto confortanti arrivano – aggiunge il prof. Tirelli – anche dalla terapia con un anticorpo monoclonale, l’Herceptin, nel tumore della mammella, la prima evidenza che l’immunoterapia puo’ avere un grande impatto sul tumore piu’ frequente nella donna. Inoltre nuovi farmaci efficaci nel cancro del colon retto sono ora disponibili e i risultati presentati alla conferenza dimostrano che si puo’ migliorare la sopravvivenza anche quando i tumori del colon sono metastatici".

Contro il cancro i medici hanno davanti a loro molte strade, tutte compatibili, ed alcune di esse già ampiamente conosciute e sperimentate: la chemioterapia che è una specie di bombardamento a tappeto, cioè colpisce sia le cellule sane e che quelle malate; gli anticorpi monoclonali, cioè molecole che si comportano come bombe intelligenti che colpiscono direttamente i "recettori" cioè quei fattori che sono essenziali per la crescita dei tumori; le proteine anti angiogenesi che limitando la formazione di nuovi vasi sanguigni intorno al tumore e distruggendo la rete di vasi capillari anomali si comportano come una specie di missili che vanno a colpire i centri di rifornimento dei tumori, causandone la morte. Oltre alla chirurgia che ha raggiunto livelli sempre piu’ sofisticati ed alla radioterapia, in continuo perfezionamento.

Naturalmente, come in ogni guerra, un "bombardamento" non esclude tutti gli altri e viceversa.

Ma altre buone notizie vengono da questo 35° Congresso della Società Americana degli Oncologi Clinici (ASCO).

MORTALITA’IN CALO - Per la prima volta in questo secolo stiamo assistendo ad una complessiva riduzione sia dell’incidenza che della mortalità per cancro, sia negli uomini che nelle donne. I dati derivano da uno studio molto curato e continuativo nel tempo condotto negli Stati Uniti. Questi dati valgono per tutti i Paesi Occidentali ed anche in Italia vi è la stessa tendenza al miglioramento complessivo sia dell’incidenza che della mortalità per cancro. Questi risultati derivano dalla combinazione di una migliore prevenzione, di una migliore diagnosi precoce e di un miglior trattamento. Soprattutto la diminuzione del fumo di sigarette negli Stati Uniti ha portato alla diminuzione sia dell’incidenza che della mortalità per cancro del polmone e nello steso tempo della mortalità per cancro del pancreas. Vi è peraltro molta preoccupazione per il fatto che i giovani fumano molto di più che non in passato, anche negli Stati Uniti. E questo potrebbe portare in poco tempo al ritorno dell’aumento dell’incidenza della mortalità per i tumori causati dal fumo ed in particolare per i tumori del polmone. Si assiste inoltre ad un calo di mortalità per quanto riguarda i tumori del colon e dello stomaco e ciò può essere dovuto ad una modifica della dieta con più frutta e verdure e meno grassi. Si assiste inoltre ad un calo della mortalità dei tumori della cervice uterina nelle donne e ciò è dovuto senz’altro ad un migliore utilizzo del "pap test" mentre la diminuzione della incidenza del tumore dell’endometrio nelle donne al di sotto dei 50 anni è dovuto all’effetto benefico della "pillola" che protegge da questo tumore.

Per quanto riguarda i tumori della mammella si registra una riduzione della mortalità e ciò può essere dovuto senz’altro ad un trattamento più efficace sia con i farmaci antitumorali che con la chirurgia.

Lo scenario pertanto è senz’altro cambiato ed è necessario – anche se più difficile – mantenere i vantaggi ottenuti promuovendo sempre più spesso campagne preventive per quanto riguarda in particolare il fumo, le abitudini alimentari, le diagnosi precoci attraverso "pap test", mammografia, sangue occulto nelle feci.

E’ necessario che in Italia gli Istituti dei Tumori ed i maggiori centri della terapia del cancro siano supportati adeguatamente per mantenere l’alto livello che già hanno e per garantire le possibilità di fornire i migliori trattamenti.

NUOVE TERAPIE - Durante questo Congresso dell’American Society of Clinical Oncology alcune nuove terapie sono state presentate dai ricercatori.

ANGIOGENESI - Una proteina che si sviluppa naturalmente chiamata IM 862 aumenta la produzione di interleuchina 12 che stimola il sistema immunitaro. Inoltre questa proteina naturale inibisce la produzione di fattori potenti dell’angiogenesi, blocca la produzione di vasi sanguigni perciò privando il cancro del nutrimento necessario a crescere. La cosa interessante di questa proteina è che si somministra per via nasale e ciò rende naturalmente il trattamento molto ben tollerato ed è privo di sostanziale tossicità anche se alcuni pazienti hanno accusato una cefalea piuttosto fastidiosa.

SARCOMA DI KAPOSI - Il prof. Gill dell’Università della California del Sud ha presentato dei dati dimostrando che questa nuova proteina naturale è efficace nel trattamento del sarcoma di Kaposi, un tumore frequente nell’Aids, e sono in atto studi per utilizzare questa proteina nel melanoma, nel carcinoma dell’ovaio ed in altre forme neoplastiche. L’interesse per questo nuovo trattamento è correlato al trattamento anti angiogenesi (cioè contro la formazione dei tumori) alla somministrazione nasale ed al fatto che si tratta di una proteina naturale che agisce attraverso una manipolazione del sistema immunitario da una parte e come anti angiogenesi dall’altra.

ANTIDIABETICO E ANTICANCRO - Un’altra interessantissima proposta di nuovo trattamento è quella che utilizza una sostanza che si chiama "troglitazone" che viene usata correntemente nella terapia del diabete ma che ha una attività molto importante nel cancro, cioè è in grado di far maturare le cellule che, nel caso del cancro, sono appunto cellule immature. In altre parole con questo trattamento si riesce a fare in modo che le cellule immature diventino più mature ed assomiglino alle cellule normali dalle quali provengono. Il gruppo della Harvard Medical School coordinato dal prof. Demetri ha presentato dati su 72 pazienti con liposarcoma, un raro tumore che ha origine appunto dalle cellule del grasso, ottenendo dei risultati nettamente migliori rispetto a quelli che si ottengono con i trattamenti finora conosciuti. E’ dimostrato che è possibile in un notevole numero di casi arrivare alla maturazione di queste cellule con un conseguente miglioramento della evoluzione del tumore. Questo trattamento potrebbe essere molto efficace nel tumore della mammella, della prostata, del polmone e del colon perché questi tumori hanno lo stesso recettore sul quale questo farmaco agisce facendo in modo che le cellule maturino e quindi possa migliorare l’evoluzione del tumore. Lo scopo di questa terapia non è quello di fare in modo che il tumore si riduca in volume ma che si differenzi e maturi diventando meno aggressivo: il che significa poter convivere con il tumore senza che questo prevalga e porti rapidamente alla morte il paziente.

CONTRO IL TUMORE EPATICO - Infine un trattamento che potrebbe cambiare radicalmente le attuali cure per combattere efficacemente le metastasi epatiche nel tumore del colon è stato presentato dalla prof. Kemeni: è stato sperimentato con successo che un farmaco antitumorale introdotto attraverso l’arteria epatica, dopo la chirurgia del fegato nelle metastasi, produce risultati straordinariamente efficaci.

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