Congresso internazionale alla "Cattolica" di Giulio Maira
I gliomi cerebrali maligni sono i più frequenti tumori primitivi del cervello, oggi in aumento, presenti in tutte le età, ma soprattutto tra i 35 e i 65 anni, e per i quali le terapie disponibili sono soltanto palliative. La sopravvivenza media, nelle forme più aggressive (IV grado), è di un anno, malgrado l'intervento chirurgico, la radio e chemioterapia, e altre terapie complementari.
Nel campo della neuro-oncologia gli ultimi anni hanno visto un progresso continuo: sono migliorate le tecniche chirurgiche, sono state introdotte nuove terapie adiuvanti, si è assistito a una rivoluzione nella diagnostica per immagini e si è giunti a una migliore comprensione della intricata biologia dei tumori e degli eventi molecolari e genetici alla base del loro sviluppo. Ma curare in modo sicuro ed efficace un paziente portatore di un glioma cerebrale maligno presenta difficoltà insormontabili:nessun trattamento finora si è dimostrato risolutivo.
Ciò che rende complessa l'individuazione di terapie veramente efficaci deriva dal fatto che gli eventi genetici coinvolti nella formazione e progressione dei tumori sono tanti. Per illustrare i risultati finora raggiunti dalla ricerca traslazionale, le prospettive per nuove terapie più efficaci e i risultati raggiunti dalle terapie più avanzate disponibili, il 23 e il 24 settembre, presso la facoltà di Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma (Policlinico "A. Gemelli"), si terrà un congresso internazionale, al quale parteciperanno molti tra i più importanti ricercatori del mondo. Il congresso - dedicato a "I progressi nella biologia e nella cura dei gliomi cerebrali cerebrali maligni" e a "Cellule staminali e neuroscienze" - è organizzato da Atena Onlus, un'associazione di ricerca volta a promuovere lo sviluppo di terapie avanzate in Neurochirurgia, dall'Istituto di Neurochirurgia del Policlinico "A. Gemelli", e dalla Columbia University di New York, nell'ambito di un programma di collaborazione.
Molto spazio sarà dato alla ricerca di base e ai risultati ottenuti con modelli animali, essenziali per investigare l'eziologia tumorale. Un altro importante punto è quello relativo alla classificazione dei gliomi cerebrali, oggi basata su valutazioni istologiche del tessuto tumorale secondo le indicazione dell'Oms. Tuttavia, risposte alla terapia e prognosi possono essere molto variabili da paziente a paziente, anche tra gliomi istologicamente identici. Da ciò l'importanza di nuovi markers molecolari che migliorino la predizione della risposta alle terapie e la sopravvivenza.
Apprendiamo nuove cose sui tumori anche dallo studio molecolare e genetico dei tessuti umani. Un contributo importante sulla neuro-oncologia pediatrica sarà portato da un gruppo di ricercatori italiani, oggi alla Columbia University, che affronteranno il concetto di tumore come malattia dello sviluppo, causato da modificazioni dei geni necessari per il normale ciclo cellulare e la differenziazione delle cellule.
Sono state individuate molte proteine capaci di conferire immortalità alle cellule tumorali, neutralizzando gli effettori che portano alla morte cellulare per apoptosi. Alcuni aspetti rilevanti della biologia tumorale sono stati studiati a Roma da un gruppo di ricercatori di istituzioni diverse (Università Cattolica, Cnr, Tor Vergata). Si è scoperto che la presenza della telomerasi, un enzima che permette una duplicazione cellulare illimitata e blocca la morte delle cellule, può contribuire al comportamento aggressivo dei Gbm, rappresentando un possibile target terapeutico. Un secondo studio è mirato ai microRNAs, che possono costituire una nuova classe di geni coinvolti nell'oncogenesi umana e che sembrano mostrare correlazioni con miRNAs osservati in culture di cellule staminali neurali. Un terzo studio analizza il tessuto peritumorale, apparentemente normale, ma da cui nasce la recidiva tumorale.

La chirurgia rappresenta il trattamento più efficace per la cura dei tumori cerebrali. L'applicazione di tecnologie avanzate (Rm intraoperatoria, neuronavigazione, Rm funzionale, controllo delle funzioni cerebrali durante l'intervento) ha reso questa terapia più sicura ed efficace. Terapie innovative sono la terapia genica mediante l'uso di retrovirus, le nuove tecniche di diffusione intracerebrale di nuovi agenti chemioterapici e immunoterapici e le terapie mirate a bersagli molecolari.
Un aspetto intrigante è rappresentato dal coinvolgimento di cellule staminali neurali nell'ambito delle neoplasie. questa scoperta potrebbe anche individuare nuovi target per vaccinazioni e immunoterapia. Le staminali neurali hanno comunque aperto prospettive potenzialmente illimitate di terapia e rappresentano un importante campo di approfondimento scientifico. L'obiettivo è poter giungere ad eseguire trapianti di staminali nell'uomo per ricostruire funzioni cerebrali o midollari perdute. Ma i tempi della ricerca sono lunghi e il passaggio dal laboratorio alla clinica richiede ancora molte osservazioni sperimentali. Molte questioni fondamentali relative all'uso delle staminali embrionali, fetali, da cordone ombelicale o adulte, restano ancora senza risposta e il dibattito tocca il rapporto tra scienza ed etica e tra scienza e società. Il congresso si pone l'obiettivo di fornire informazioni sui risultati raggiunti dalle ricerche più avanzate sulle cellule staminali neurali e sulle loro possibili applicazioni nella medicina clinica.
Nell'ambito del "Forum on Stem Cells Research", al quale parteciperanno sia personalità del mondo scientifico (Levi Montalcini, Peschle, Tomasello, reynolds, Minger, Vescovi, Calissano, Balsano) che della cultura e della politica (Cossiga, Monsignor Paglia, Magnaschi, Sirchia, Di Virgilio), ampio spazio sarà dedicato al delicato problema di quali cellule utilizzare per la ricerca scientifica e per i futuri trapianti.

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