Nei giorni scorsi il Senato ha approvato una mozione bipartisan sul tumore al seno di cui prima firmataria è stata Laura Bianconi componente della Commissione igiene e sanità.

“Ancora oggi questo tipo di tumore - ha ricordato la senatrice - viene trattato in una miriade di piccoli ospedali sul territorio, invece che in centri di senologia che possano vantare una casistica di almeno 150 pazienti all’anno. Per combattere il tumore più diffuso nella popolazione occorre invece poter fare affidamento su centri in grado di gestire tutte le fasi della malattia, senza essere costrette a rivolgersi a unità generiche con il rischio di ricevere trattamenti non adeguati, oppure a migrare in regioni più avanzate dal punto di vista dell’offerta sanitaria”. Nella mozione si chiede al Governo di svolgere azioni volte a migliorare la qualità dei programmi di screening già attivati ed elevarne progressivamente il range di età delle donne coinvolte, supportare la sperimentazione di nuove modalità di diagnosi precoce per le under 50, introdurre progressivamente per le donne sotto i 40 anni specifici criteri di selezione predittiva basati sui fattori di rischio, promuovere specifici programmi di formazione degli operatori. La mozione chiede inoltre alle Regioni di promuovere interventi di sostegno al fine di realizzare nel Paese un numero adeguato di unità di senologia con certificazione di qualità EUSOMA, secondo un livello minimo di almeno una Breast Unit certificata ogni 1-2 milioni di abitanti.

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