Uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 3, con pemetrexed, un antineoplastico anti-folato, in associazione alla migliore cura di supporto ha indicato una buona tollerabilità del farmaco e un miglioramento della sopravvivenza, sia libera da progressione che globale, nei pazienti con cancro al polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato. Molti studi avevano suggerito l’efficacia, la tollerabilità e la facilità di somministrazione del pemetrexed nei pazienti con NSCLC in stadio avanzato, ma in questo i ricercatori del Central European Cooperative Oncology Group hanno analizzato l’efficacia del farmaco come terapia di mantenimento. Lo studio pubblicato nella rivista The Lancet (leggi abstract originale) è stato condotto in 83 centri distribuiti in 20 Paesi, coinvolgendo 663 pazienti con malattia allo stadio IIIB o IV che non avevano mostrato progressione durante 4 cicli di chemioterapia con derivati del platino e randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere pemetrexed (500 mg/m2, al giorno 1 ogni 21 giorni; n = 441) o placebo (n = 222) in associazione alla migliore cura di supporto fino a progressione della malattia. Il trattamento è stato randomizzato attraverso il metodo di minimizzazione di Simon e Pocock. I pazienti e gli investigatori erano all’oscuro del tipo di trattamento applicato. Tutti i pazienti hanno ricevuto vitamina B12, acido folico e desametasone (con l’intento di ridurre l’insorgenza degli effetti collaterali e di migliorarne la tollerabilità). L’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione e quello secondario di sopravvivenza globale sono stati valutati con l’analisi ‘intention-to-treat’. Tutti i pazienti randomizzati sono stati inclusi nell’analisi. Pemetrexed ha significativamente migliorato la sopravvivenza libera da progressione (4.3 mesi [IC 95%: 4.1-4.7] vs 2.6 mesi [1.7-2.8]; hazard ratio [HR] 0.50; IC 95%: 0.42-0.61; p < 0.0001) e la sopravvivenza globale (13.4 mesi [11.9-15.9] vs 10.6 mesi [8.7-12.0]; HR 0.79; 0.65-0.95; p = 0.012), rispetto al placebo. Il numero di interruzioni del trattamento a causa di effetti tossici legati al farmaco era più alto nel gruppo trattato con pemetrexed che con placebo (21 [5%] vs 3 [1%]). Gli effetti tossici di grado 3 o superiore legati al farmaco erano più frequenti nei pazienti trattati con pemetrexed che con il placebo (70 [16%] vs 9 [4%]; p < 0.0001), in particolare fatigue (22 [5%] vs 1 [1%]; p = 0.0001) e neutropenia (13 [3%] vs 0; p = 0.006). Non si è verificata alcuna morte correlata al farmaco. Relativamente meno pazienti nel gruppo di trattamento con il farmaco hanno ricevuto terapia sistemica dopo interruzione, rispetto ai pazienti in placebo (227 [51%] vs 149 [67%]; p = 0.0001).

Nota: Il farmaco è stato recentemente approvato dal NICE per il trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule.

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