di Lucio Gallo*
La somatostatina dà dei primi risultati su alcuni tumori che riguardano lo stomaco. Sin dalla sua scoperta risalente agli anni 60 la somatostatina è apparsa un ormone con grandi possibilità terapeutiche. In particolare i suoi effetti naturali di contrasto della moltipliczione delle cellule hanno fatto sperare molto in un azione anticancro. Interessante quindi ci appare il risultato della nostra sperimentazione, anche se su pochi pazienti e su una patologia tumorale di relativa scarsa malignità, eseguita presso la Clinica Medica dell’Università di Bologna da Paola Tomassetti, Marina Migliori, Gian Carlo Caletti, Pietro Fusaroli, Roberto Corinaldesi e dal sottoscritto. Sottoposta al New England Journal of Medecine, la più prestigiosa rivista di medicina nel mondo, la nostra ricerca è stata valutata positivamente e pubblicata (volume 343, numero 8).
I tumori carcinoidi dello stomaco, diagnosticati nei malati esaminati, sono tumori endocrini molto rari che originano da cellule gastriche particolari dette “enterocromaffini”. Vi sono tre tipi di carcinoidi gastrici: il tipo I nel quale i carcinoidi sono associati ad una gastrite cronica atrofica; il tipo II che insorge in malati con tumori endocrini in altri organi, e il tipo III nel quale sono isolati. Questi carcinoidi sono in genere benigni, ma possono diventare maligni per cui il loro trattamento è indispensabile. Fino ad ora la terapia era chirurgica o, se piccoli, endoscopica.
Le cause di queste neoplasie non sono ben note. Un ruolo importante nel loro sviluppo viene da una eccessiva produzione di gastrina che si ha in questi malati. E’ un ormone prodotto dallo stomaco e stimola la secrezione di acido al momenti dei pasti. Poiché la somatostatina ed i suoi analoghi sintetici hanno dimostrato di inibire l’eccesso di gastrina, l’abbiamo usata in malati con carcinoidi gastrici tipo II.
Erano forme multiple difficili da trattare con la chirurgia o l’endoscopia. Marcato l’aumento della gastrina nel sangue. I malatti sono stati trattati con analoghi della somatostatina con lunga durata d’azione che si somministrano una volta ogni 10 o ogni 28 giorni e controllati ogni tre mesi. Al secondo controllo la riduzione del numero e delle dimensioni dei tumori carcinoidi e dopo un anno la scomparsa completa. La gastrina nel sangue è diminuita progressivamente sino a valori bassi dopo un anno di terapia, quando i carcinoidi erano scomparsi. Nessuno dei malati ha riportato effetti collaterali. Le ipotesi sull’azione della somatostatina sono probabilmente due. Se l’aumento della gastrina favorisce lo sviluppo, è verosimile che la scomparsa dei carcinoidi sia dovuta alla riduzione della gastrina causata dal farmaco. Inoltre, è possibile che questo abbia anche un effetto inibitorio diretto sulla proliferazione delle cellule tumorali. Tale effetto è suggerito dalla osservazione della scomparsa di un carcinoide di tipo III dopo somministrazione di un derivato della somatostatina in un malato che aveva livelli normali di gastrina nel sangue. E’ la prima volta che si dimostra che questo tipo di tumori dello stomaco possono regredire con una terapia medica. Benchè si tratti di tumori non molto frequenti, l’interesse dei risultati della ricerca è notevole.

* Clinica Medica dell'Università di Bologna

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