Solitamente l’iter diagnostico comincia dal medico di medicina generale che, dopo la visita, prescrive gli esami e le radiografie del caso e, se lo ritiene opportuno, suggerisce di consultare il gastroenterologo per una più approfondita valutazione ed eventuale esecuzione di ulteriori accertamenti.

Si descrivono di seguito sinteticamente gli esami più utilizzati per formulare la diagnosi, ma non necessariamente il paziente sarà sottoposto a tutti.

Gastroscopia

È la procedura più utilizzata per la diagnosi dei tumori dello stomaco. Prima dell’esame non si deve mangiare né bere per almeno otto ore.

La gastroscopia tradizionale si esegue in sedazione, essendo una procedura relativamente invasiva, in grado di determinare disagio nel paziente. Per questo è necessaria ed indispensabile la presenza di un anestesista nella sala endoscopica o chirurgica dove si esegue. La gastroscopia transnasale risulta essere particolarmente meno invasiva in quanto vengono utilizzate delle sonde endoscopiche ultrasottili, di diametro estremamente contenuto (circa 4 mm). Il gastroscopio viene introdotto attraverso il naso anziché attraverso la bocca, evitando quindi al paziente il disagio associato alla gastroscopia tradizionale. Tra i vantaggi della gastroscopia transnasale anche quello di essere eseguibile senza sedazione. Attraverso il gastroscopio il medico ha la possibilità di visualizzare la mucosa interna dello stomaco, scattare alcune fotografie e, se lo reputa necessario, eseguire anche una biopsia.

La gastroscopia può risultare fastidiosa, ma non è dolorosa. L’effetto del sedativo scompare nel giro di qualche ora e si può fare ritorno a casa. Sarebbe opportuno non mettersi alla guida di autoveicoli fino al completo smaltimento dell’effetto del sedativo e per tale motivo è bene farsi accompagnare. Alcuni soggetti accusano fastidio alla gola dopo la gastroscopia. Ciò è normale e di solito scompare in un paio di giorni.

Alcune volte all’estremità del gastroscopio può essere collegata una sonda per ecografia, che consente all'operatore di eseguire una scansione dello stomaco e delle strutture adiacenti. Questa procedura prende il nome di ecografia endoscopica o ecoendoscopia.

Tomografia computerizzata (TC)

È una tecnica radiologica che fornisce immagini tridimensionali delle strutture interne di un organo su piani successivi. Può essere molto utile per localizzare esattamente il tumore o per verificare se la malattia si è diffusa ad altri organi.

La TC è di per sé indolore e ben tollerata. L’esecuzione richiede circa 10-30 minuti e nelle quattro ore che la precedono non si deve mangiare né bere. Per ottenere immagini ancora più chiare il medico potrebbe ritenere opportuno impiegare un mezzo di contrasto contenente iodio (come generalmente accade). Per evitare una reazione piuttosto seria, prima della somministrazione è importante informare il radiologo se si soffre di allergia allo iodio o di asma.

Tomografia a emissione di positroni (PET)

È una tenica radiologica che richiede la somministrazione in vena di una piccola quantità di glucosio radioattivo allo scopo di evidenziare le cellule tumorali in rapida crescita e di rilevare alterazioni non visibili con altre metodiche. È particolarmente utile per la diagnosi delle metastasi a distanza.

Ecografia

È una tecnica radiologica che utilizza le riflessioni di un fascio di ultrasuoni per formare un’immagine degli organi interni del corpo. Può essere usata per localizzare esattamente la massa tumorale e per misurarne il diametro, come anche per visualizzare i vasi sanguigni e il flusso del sangue al loro interno. Queste informazioni sono molto utili perché la presenza di un tumore modifica il flusso sanguigno. L’ecografia è indolore e dura solo pochi minuti.

Radiografia del tubo digerente

È una tecnica radiografica che fa uso di un mezzo di contrasto per avere un quadro più chiaro delle strutture interne dello stomaco e dell’intestino. È di secondario utilizzo.

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