La chirurgia è la forma più comune di trattamento del cancro del colon-retto. L’intervento deve essere eseguito da un chirurgo specializzato in chirurgia dell’apparato gastrointestinale. Il tipo di intervento dipende dallo stadio e dalla localizzazione del tumore.

Con l’intervento, il cui tipo dipende dallo stadio e dalla localizzazione del tumore, il chirurgo asporta il tratto intestinale interessato (ricongiungendo poi mediante anastomosi le due estremità sane), di solito anche i linfonodi regionali adiacenti, giacché rappresentano il primo sito ove il tumore potrebbe diffondersi.

Se la malattia è avanzata (stadio IV), l’intervento può servire per rimuovere le cellule tumorali nel caso in cui si siano diffuse ad altri organi (fegato o polmone); talvolta può essere preceduto o seguito dalla chemioterapia o dalla radioterapia.

Prima dell'intervento

Il ricovero si effettua di solito due o tre giorni prima dell’intervento per sottoporre eventualmente il paziente a ulteriori accertamenti. Per garantire che l’intestino sia completamente libero, gli sarà prescritta una dieta rigorosa e l’assunzione di un lassativo il giorno prima dell’intervento. Per prevenire eventuali infezioni, gli saranno somministrati degli antibiotici per endovena.



Tabella: Tipi di intervento chirurgico

Tumori localizzati al colon

Il tipo di intervento dipende dalla localizzazione del tumore. Dopo una laparotomia, rimane una ferita che si estende in linea retta dallo sterno alla pelvi.

Recentemente, tuttavia, è sempre più frequente il ricorso a interventi in videolaparoscopia, che lasciano soltanto piccole cicatrici sull’addome.

Colectomia totale

Intervento di asportazione totale del colon.

Emicolectomia

Intervento limitato all'asportazione della porzione destra o sinistra del colon.

Colectomia con sigmoidectomia

Intervento di asportazine del colon e del sigma.

Colectomia segmentaria del trasverso

Intervento di asportazione del colon e del segmento trasverso.

 

Resezione locale

Riservato ai tumori in fase molto iniziale. Il chirurgo rimuove soltanto le cellule tumorali presenti nella mucosa della parete intestinale mediante un tubo flessibile e sottile (endoscopio) e le invia in laboratorio per l'esame istologico. Soltanto nel caso in cui l'anatomo-patologo stabilisca che il tumore è di grado alto il chirurgo esegue un secondo intervento per asportare una porzione di intestino più ampia in modo da garantire che non rimangano cellule tumorali.

Tumori localizzati al retto:

Il tipo di intervento dipende dalla localizzazione del tumore, dalle sue dimensioni e dalla sua estensione rispetto all'ano. È spesso necessaria una colostomia permanente, soprattutto se il tumore è localizzato nell'ultima porzione del retto. Per ridurre le dimensioni del tumore e, quindi, il rischio di colostomia permanente, prima dell'intervento il paziente può essere sottoposto a radioterapia o radiochemioterapia.

 

Escissione mesorettale totale (TME)

Intervento di rimozione completa del retto e del tessuto adiposo che lo circonda, in cui sono localizzati i linfonodi. È la procedura più utilizzata: è stato dimostrato che riduce notevolmente il rischio di recidiva rispetto alle metodiche tradizionali.

 

Resezione anteriore

Intervento indicato per i tumori localizzati nella porzione di retto più vicina al colon. Lascia una cicatrice molto simile a quella della colectomia.

 

Amputazione addomino-perineale:

Intervento di asportazione completa del retto e dell'ano; richiede una colostomia permanente. È indicato per i tumori localizzati più vicino all'ano. Lascia due cicatrici, una in sede addominale e un'altra nel punto in cui l'ano è stato suturato chirurgicamente.

 

Resezione locale Resezione transanale

Riservata ai tumori in fase molto iniziale. Il chirurgo rimuove, mediante un tubo sottile, soltanto le cellule tumorali presenti nella mucosa della parete intestinale e le invia in laboratorio per l'esame istologico. Soltanto nel caso in cui l'anatomo-patologo stabilisca che il tumore è di grado alto il chirurgo esegue un secondo intervento per asportare una porzione di intestino più ampia in modo da garantire che non rimangano cellule tumorali.

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