Il cancro del polmone è tuttora la neoplasia che causa il più alto numero di decessi.

Ancora oggi la maggioranza dei casi è diagnosticata quando compaiono i sintomi e la malattia è ormai in uno stadio avanzato. Se si considerano, tuttavia, i casi in stadio iniziale scoperti casualmente a seguito di accertamenti per altri motivi, la probabilità di guarigione dopo intervento chirurgico è molto elevata. È, quindi, ragionevole ritenere che un programma di diagnosi precoce, basato su strumenti diagnostici accurati, quali TC spirale a basso dosaggio di radiazioni e nel futuro esami su sangue per la ricerca di fattori di rischio individuale, possa ridurre in maniera considerevole la mortalità per carcinoma polmonare.

La possibilità di realizzare uno screening sul tumore polmonare, analogo a quello messo in atto, ad esempio, per il tumore della mammella o del colon, si basa oggi sulla visualizzazione radiologica della lesione polmonare ottenibile con la TC del torace. La gran parte delle lesioni polmonari evidenziate dalla TC nei fumatori è, però, di natura benigna e per identificare quelle realmente sospette, purché di dimensioni superiori a 5-7 mm, s’impiega la PET. Un altro criterio diagnostico consiste nella variazione delle dimensioni delle lesioni, misurabile con una TC a distanza di 3-6 mesi. La difficoltà di implementare lo screening di massa nei forti fumatori è in parte dovuta alla frequenza di falsi positivi, ma anche al rischio di terapie chirurgiche inutili e potenzialmente dannose, in una popolazione ad alto rischio per malattie respiratorie e cardiovascolari dovute al fumo. Tuttavia, le informazioni ottenute con la TC del torace potranno in futuro essere integrate con l’analisi di particolari marcatori biologici presenti nel sangue, che potrà portare alla diagnosi molecolare del cancro polmonare, e alla valutazione del rischio individuale di svilupparlo negli anni successivi. Puntano in questa direzione le sperimentazioni più moderne di diagnosi precoce del cancro polmonare.

Ai programmi per la diagnosi precoce oggi si deve associare la prevenzione primaria sotto forma di disassuefazione dal fumo. Sono attualmente in corso sul territorio nazionale diversi studi, che utilizzano tali strumenti per la diagnosi precoce associata o meno alla prevenzione primaria.

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